POLI NEGATIVI – a Pino Daniele

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{..} Poli negativi 

Chissà perché la gente cataloga la tristezza solo come emozione negativa, bandendola e celandola spesso in maniera pressoché ridicola.
A me piace, mi piace vivere quello che sento in libertà, senza nascondere nulla, ma, anzi, assecondando tutte le mie sensazioni per capire il messaggio che portano con loro, prezioso e sincero.
Prezioso e sincero perché attiene a me, proviene dal mio spirito e lo spirito deve viaggiare, non deve essere messo in catene.
Non può esistere solo benessere, perché lo spirito, nella sua fluidità, scorre anche su zone d’ombra ed è giusto che vadano scoperte anche esse.
Ieri ero in metropolitana e ho osservato una signora che stava seduta da sola su una delle panchine d’attesa: guardava un cartellone pubblicitario davanti a sè, trafficando con le unghie delle dita. Lo sguardo era perso, trasmetteva solo tensione da tagliare col coltello e molta malinconia.
L’avrei guardata per ore. Per ore avrei osservato quell’anima spenta, con la curiosità di sapere cosa la tornentava..
Non si mercifica la felicità, non si grida, non si finge.
Non c’è niente di più triste di una finta felicità, di una scarsa consapevolezza di quello che si è.
Voglio vivere la mia tristezza come un pensiero malinconico che mi accompagna tra i sorsi di una birra sul divano di casa, con Pino Daniele che mi rassicura che “tanto l’aria s’adda cagnà”.
Saprò di essere sempre me stessa quando continueranno a pervadermi le contraddizioni, la felicità racchiusa in una canzone, la tristezza di un letto vuoto, la malinconia per qualcosa che ho perso, la curiosità di sapere cosa mi aspetta domani.
Vivo. {..}
Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.