INFONDO – OTTAVIA BROWN

ottavia brown cd

Uscirà il 23 settembre il debut album di Ottavia Brown, nome d’arte per la cantautrice e illustratrice bresciana Ottavia Bruno: INFONDO (autoprodotto), scritto nel 2015 sotto la direzione artistica di Marco Franzoni, registrato presso gli studi Blueffemme Stereorec di Brescia e a cui hanno partecipato diversi ospiti conosciuti al livello nazionale e non (Alessandro Asso Stefana, già chitarrista di Vinicio Capossela, che ha preso parte all’arrangiamento alla chitarra del brano “Infondo” e ha suonato l’Omnichord in “Il mio cuore va e lo perderò”. Lo stesso produttore artistico, Marco Franzoni alla chitarra elettrica, synth e wurlitzer in quasi tutti i brani. Daniele Richiedei, al violino, viola e arrangiamenti archi nei brani 4,6,9,10. Eva Feudo Shoo, al violoncello e ai cori nei brani 4, 6, 9 e 10. Beppe Facchetti alla batteria nei brani 4 e 9. Olmo Chittò al vibrafono e Sinth nei brani 6,7 e 10. Francesco Venturini alla tromba nei brani 3 e 8. Pierlaura Vezzoli al mandolino nel brano 9. Gianluca Vertua al clarinetto e sax nei brani 2 e 8, e tanti altri ancora come Andrea Bugna e Pietro Ettore Gozzini al contrabbasso e Matteo Melchiori, batteria. In prima linea poi, Andrea De Rose e Andrea Braga, rispettivamente alle chitarre e al pianoforte e organo, autori insieme a Ottavia di tutti i brani, fatta eccezione per i testi).

Dieci brani inediti per un album che vuole essere un viaggio a metà strada tra musica e illustrazioni (come dice la stessa Ottavia, “nel momento della composizione prima nascono i disegni, poi è da lì che arrivano le mie canzoni”): un piccolo mondo di carta dove ogni brano è legato al successivo come nello scorrere le pagine di un’evocativa favola noir. Infondo ha la struttura circolare della fiaba come “forma narrativa”: le dieci canzoni – ognuna debitamente illustrata – prendono vita all’interno di una storia che esorcizza paure e desideri, così com’è il ruolo stesso della fiaba nel contesto letterario e illustrativo, attraverso la simbologia che le è tipica: eroi, antieroi, boschi e la maschera della Muerte, feticcio messicano ripreso nel libretto illustrato.
Le sonorità si affacciano sul panorama swing italiano anni 50, contaminato da suoni e atmosfere folk-rock e da suggestioni da soundtrack pulp. Non mancano poi i riferimenti western-swing e i rimandi al mondo del noir, come in “Abbassa la tua radio”, omaggio a uno dei più importanti swing man anni ’50 italiani ed eroi del sogno americano: Alberto Rabagliati.

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