BadBadNotGood: un nuovo modo di “contaminare” il Jazz

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L’8 luglio è uscito per Innovative Leisure Records ,‘IV’, il nuovo album dei BadBadNotGood distribuito in Italia da Goodfellas. Nonostante la giovane età dei musicisti (nessuno di loro ha ancora trent’anni), come suggerisce il titolo, i BBNG sono già al quarto lavoro in studio. La  curiosità di ascoltare l’album è nata dalla discrepanza tra il genere che di musica che i BBNG fanno, un nu-jazz sperimentale con contaminazioni hip hop, e la copertina dell’album, che fotografa i quattro giovanotti a torso nudo con un lungo asciugamano bianco che cinge loro i fianchi.

I BBNG, Matthew Tavares (tastiere), Chester Hansen (basso), Alex Sowinski (batteria) e Leland Whitty (sax) , l’ultimo arrivato, si conoscono sin dai tempi del college e, negli anni, hanno suonato in lungo e in largo in America grazie anche all’aiuto di  Tyler the Creator, rapper, musicista e produttore americano. Vantano inoltre collaborazioni con Earl Sweatshirt, Danny Brown, MF Doom, Frank Ocean e Ghostface Killah, stelle del mondo hip hop.

Anche”IV” vede la partecipazione di grandi artisti come Colin Stetson, Mick Jenkins, Charlotte Day Wilson ma soprattutto Kaytranada produttore e stella della scena elettronica americana e Samuel T. Herring dei Future Islands,  giovane band synthpop.

L’album si apre in maniera intricata e fuori dagli schemi con “And That, Too”, che, tra improvvisazioni  jazz e suggestioni psichedeliche, sembra la colonna sonora di un film surreale e contorto.

Segue “Speaking Gently” una canzone in cui jazz e prog vengono ribaltate e rivisitate in un maniera originale e unica.

Iniziano poi una serie di brani in cui i nostri vedono la collaborazione coi nomi, prima citati, della scena musicale americana.

Con “Time Moves Slow” il disco cambia totalmente registro; la splendida voce blues di Herring, trasporta infatti la musica nell’atmosfera magica e suadente del pop anni ’80.

Lavender”, con il prezioso featuring di Kaytranada, è un brano incredibile; tali sono le mescolanze di generi e suoni da sembrare nell’incipit quasi un pezzo dei Massive Attack, un brano che unisce elettronica, soul, dub e hip hop, musica che riesce a trasportare mente e corpo dell’ascoltatore in uno strano percorso senza meta.

La title track “IV” si mostra invece più vicina al percorso nu-jazz ormai da tempo intrapreso dalla band. Un cambio continuo dei tempi crea suspence al brano, attese e incontri, quasi come si trattasse di una jam session tra ottimi musicisti che si ritrovano per stare insieme e improvvisare performance musicali uniche.

Tra episodi più fortemente hip-hop (Hissop of love feat Mick Jenkins) e altri lounge (In your eyes feat Charlotte Day Wilson) il disco termina con “Cashmere”, brano colto e d’atmosfera, ricco d’improvvisazioni jazz, il pezzo ideale da ascoltare in un locale in cui luci soffuse, whisky, e sigaro facciano da piacevole  accompagnamento ad una splendida serata.

I BBNG si sono rivelati una piacevole scoperta, uno dei migliori ascolti di quest’anno, un gruppo capace di contaminare in maniera ibrida, sconvolgente e originale diversi mondi musicali, riuscendo tuttavia a mantenere fluidità e armoniosità all’intero lavoro e a rendere un genere musicale colto e d’élite come il jazz, godibile e fruibile.