C_Duncan: “The Midnight Sun”

index

Christopher Duncan, è un giovane compositore e polistrumentista (suona pianoforte, viola, chitarra, basso e batteria) laureato al Conservatorio in Scozia. I genitori sono entrambi musicisti classici, per cui un certo approccio compositivo fa sicuramente parte del suo DNA. Inizia presto a creare le sue opere musicali nel proprio studio; si tratta di composizioni sognanti e d’atmosfera che vengono scelte come sigle di importanti programmi televisivi.
Con “Architect”, album d’esordio del 2015, C_Duncan dà prova di saper confezionare un album dream-pop/psichedelico in maniera elegante e personale.
Il nuovo album, “The Midnight Sun”, uscito ad ottobre, e distribuito in Italia da Goodfellas è un’altra prova di talento compositivo da parte di C_Duncan. Il disco risulta più maturo, prova che si può far anche a meno di chitarre e “rumore”, riuscendo tuttavia, attraverso l’utilizzo di tastiere ed elettronica a sfuggire all’appiattimento musicale e alla banalità. Il risultato è un’atmosfera onirica e leggiadra, un suono che trasporta e culla l’ascoltatore.
L’ispirazione del disco nasce dalla serie fantascientifica “Ai confini della realtà”, e ricorda le atmosfere sognanti dei Cocteau Twins, la leggiadria e la celestialità psichedelica dei Sigur Ros, il tutto impreziosito da un’impronta da musicista classico. La coralità delle voci che ammiccano alle composizioni di musica sacra, danno ai pezzi un tocco “ultraterreno”.
L’album si apre con “Nothing more” la cui parte iniziale ricorda un po’ la sigla anni 80 di Quark, non me ne voglia il grande musicista tedesco Johann Sebastian Bach, ma il pezzo, come del resto l’intero album, ha una certa attitudine “classica”. Il brano si apre poi verso la ricerca di armonie musicali alte e sublimi, se pure di una semplicità e pulizia disarmanti.
On course”, pur avvalendosi come altrove di melodie oniriche e soavi, gioca di più sull’utilizzo totalizzante di elettronica e sintetizzatori; “Wanted To Want It Too” si distingue invece per un piacevole saliscendi sonoro sintetico.
La title track “The Midnight Sun” e soprattutto “Other side”, risultano maggiormente suonate e orchestrali, più moderne e dai risvolti pop .
The Midnight Sun è dunque un album non di facile ascolto, per alcuni potrebbe risultare troppo freddo, perfetto e classicheggiante. Tuttavia chi non ama i pezzi semplici e banali, chi è alla ricerca di musiche celestiali, che trasportino in un turbinio di sogno e trance troverà quest’album a dir poco sublime, una ricerca continua di estetica, bellezza e purezza interiore.

ALTRI DISCHI USCITI PER GOODFELLAS