Ecco qual è il “Futuro Proximo” per Umberto Maria Giardini

TRACKLIST
1. Avanguardia
2. Alba Boreale
3. A Volte Le Cose Vanno In Una Direzione Opposta A
Quella Che Pensavi
4. Il Vento E Il Cigno
5. Ieri Nel Futuro Proximo
6. Dimenticare Il Tempo
7. Caro Dio
8. Graziaplena
9. Onda
10. Mea Culpa

Futuro Proximo ” è il nuovo album di Umberto Maria Giardini, in uscita il 3 febbraio 2017 per La Tempesta Dischi con distribuzione Believe Digital a due anni di distanza da “Protestantesima”.
Si tratta di dieci pezzi in cui come al solito a farla da padrone è il testo, la sua capacità di scrittura così personale, ricca di metafore emozionali e insieme colte e complesse che distinguono da sempre l’artista.
È solo dal 2012 che Umberto Maria Giardini, noto prima con lo pseudonimo di Moltheni, si fa chiamare col suo nome di battesimo, e cambiar nome e un po’ come cambiar pelle per un artista, voltar pagina, chiudere col passato.

Al di là dei reali motivi che hanno spinto Umberto Maria Giardini a voler cambiar nome, più che una chiusura, più che un taglio netto col passato, il cantante ci mostra una maturità nuova, fatta di un’attenzione maggiore alla musica e ai suoni. L’elettricità che si respira in quest’album è diversa dal passato, le chitarre e insieme un tappeto sonoro sempre morbido e avvolgente sono prova di notevole studio e di ricerca. Ciò che però non cambia mai nell’artista è la magia della sua voce che riesce a rendere al meglio una grande capacità di scrittura: dove i testi possono sembrare criptici e complessi, come lo sono l’arte e la poesia che si prestano ad interpretazioni diverse, il suo modo unico di usare la voce, non solo accompagna il suono, ma rende vivi e tangibili malinconia, disperazione, dramma, ironia, passione, tutti  sentimenti disegnati come in un quadro nelle sue canzoni.

Il pezzo di apertura “Avanguardia” è un vero e proprio manifesto dell’album: il testo tagliente, amaro e ironico accompagna il rock e l’elettricità delle chitarre. “Alba boreale” possiede un passo più veloce e incisivo e racconta un mondo in cui l’incomunicabilità e la distanza tra le persone caratterizzeranno questo “Futuro Proximo”.

“L’amore diverrà tridimensionale eliminando il margine d’errore”

Musica sperimentale jazz e prog accompagnano invece l’unica canzone interamente strumentale dell’album: “Ieri nel futuro prossimo”.
Uno sguardo nel profondo dell’animo nel rispetto del cantautorato più bello e insieme una modernità nella scelta musicale, sono proprie del resto dell’album fino all’episodio finale, quello di “Mea culpa”, in cui la voce unica di UMG è accompagnata dal suono dolce di un pianoforte e da archi stranianti.

La capacità del cantautore è da sempre e ancor più in quest’ultima prova quella di riuscire a catapultarci al centro di un palcoscenico, nudi, pronti a mostrare le nostre debolezze, la nostra rabbia, la nostra fragilità. Altrettanto velocemente è capace di farci allontanare in punta di piedi, disillusi ma consapevoli delle nostre forze.
Perché che piaccia o non piaccia (Umberto Maria Giardini non conosce mezze misure) la sua musica è da sempre una certezza: ascoltare ogni suo disco vuol dire avvicinarsi ad un prodotto fatto di eleganza, poesia e bellezza.