Jenny Woo porta lo spirito dell’Oi! al Boogie Blues di Cosenza

È la sera di San Patrizio, la gente in giro per strada non vede l’ora di sbronzarsi e fare baccano. I drink nel locale non si contano, l’atmosfera è corale e calda tra le risate allegre e i canti “sotto spirito”.

Jenny Woo è entusiasta di tutto ciò, ha sangue irlandese, è una skinhead girl, quindi si sente quasi a casa sua. Quando la calca è al massimo, Jenny sale sul palco, imbraccia la sua chitarra e si avvicina al microfono, nel contempo il pubblico si stringe attorno a lei, che con un sorriso inizia lo show!
Il suo caricatore di proiettili composti di sonorità etniche della sua terra, incamiciati di Oi! è ben carico, la sua molla spinge dal fondo verso il percussore i suoi pezzi, uno dietro l’altro in crescendo, le cartucce non si contano. Jenny è una corazzata tascabile, è tosta ma serena, allegra, suona con forza, grinta ed energia, in modo spontaneo e diretto, tutte cose tipiche dello street punk.
La chitarra acustica nelle sue mani tira fuori suoni forti, veloci, ritmati, le corde non sembrano sei, ma il doppio, intanto la sua mano batte anche il tempo sulla cassa dello strumento, la sua voce è calda, liscia ma ruvida al momento giusto, spinge, sale e scende toccando le varie tonalità e note. È evidente, Jenny ci sa fare, gioca duro, l’artiglieria a sua disposizione è forte e spara ad alzo zero sul pubblico, che è assiepato sempre di più. Lei coinvolge tutti, scende e sale dal palco, invita ragazzi e ragazze a cantare, porge i suoi dischi a chi urla di più, è incontenibile, non teme il sudore e la fatica, tutto avviene in modo diretto e spontaneo, con il sorriso semplice e l’energia dei ragazzi della strada e dell’Oi!
Ci canta di storie vissute, di scelte, di luoghi, e della sua vita, come con “Alberta Rose”, struggente e intensa “ballata Oi!” dove racconta dell’amore che la lega alla sua terra, di un sentimento che tutti abbiamo sperimentato per il nostro luogo natale, bello o brutto che sia. Il pezzo termina con la frase “sono Jenny una ragazza del Canada”, tutti proviamo un sentimento d’immedesimazione.
La scarica musicale continua con la bellissima “Stronger”, in cui si sente al massimo la forza d’animo e il carattere della piccola e grande musicista, che ci dice di andare avanti, di farci forza e di mandare al diavolo chi ci tratta male, “and if they want to take this to the end of time then we’ll fight longer because what doesn’t destroy us makes us stronger”. Con grande carica, arriva “Undefeated Warrior”, il titolo suggerisce quasi tutto, anche qua si sente il vigore caratteriale dell’autrice e il mix tra sonorità tradizionali e punk, tipici della sua musica, il tutto crea una mescola intensa.
La calca e la voglia di partecipare aumentano, tutt’a un tratto Ms. Woo canta la sentimentale “Freedom”: la voce vibra alta, mentre ci racconta il suo grande desiderio di libertà, la chitarra naviga con veemenza tra note emotive, “I walk free”.
Verso la fine, prima dei numerosi bis richiesti, si sente l’accordo di Apart from the crowd, il ritornello della canzone “Stay strong be proud”, “resta forte e sii orgoglioso”⁠⁠⁠⁠, è corale, tutti partecipano.
Jenny Woo
con la sua voce e col sorriso che regala ad ogni persona, dà grande carica vigorosa a tutti, i ragazzi cantano, bevono e stanno uniti.
In quel momento non ci sono differenze, anche questa volta l’abbiamo evocato e lo spirito dell’Oi! si è manifestato!

Parole e foto di Alessandro Aloe (Moriarty)

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