Una storica band che ha ancora molto da dire: nuovo album per i Wire

      Tracklist

  1. Playing Harp For The Fishes
  2. Short Elevated Period
  3. Diamonds In Cups
  4. Forever & A Day
  5. An Alibi
  6. Sonic Lens
  7. This Time
  8. Brio
  9. Sleep On The Wing
  10. Silver Lead

Di Lorenzo D’Antoni

 

I Wire non hanno bisogno di molte presentazioni, anche perché, essendo una band storica come poche, godono di quel fascino indiscusso che consiste in un mix di maturità e voglia di sperimentare e di trovarsi sempre nuovi, quasi come a dire: “Noi facciamo sempre quello che vogliamo, mica siamo ragazzini”.

La loro ultima fatica discografica s’intitola “Silver/Lead”, un album dal sound duro e grezzo che, come in tutti i lavoro di qualità non dà per niente assuefazione, non stanca e non dà quel senso di “Ok, adesso basta con ste chitarre”. Le armonie sono slanciate, la batteria sembra insaziabile di ritmi martellanti come in “Short Elevated Period”, lo space rock di “Diamonds in Cups” riesce a toccare le giuste corde e far sentire tutta la qualità della band in poche note, pochi effetti e suoni scelti con maestria. Parlare di influenze sembra quasi riduttivo o poco importante poiché probabilmente i Wire stessi sono condizionati dal loro passato e sicuramente influiscono sulla musica di chissà quanti altri artisti. La complessità del sound dell’album vira quasi sempre verso armonie avvolgenti ed affascinanti, a tratti lasciando senza respiro e permettendo all’ascoltatore di rilassarsi dopo una giornata di fatiche senza però esagerare poiché, il piede è sempre pronto a premere il pedale della distorsione e lasciare tutti di nuovo impietriti. Alcuni brani meritano molta attenzione, anche se, ascoltare tutto d’un fiato il lavoro è la migliore cosa da fare, isolandosi completamente dalla realtà che ci circonda, dalle ansie e dai pensieri che possono assillarci ogni giorno.

Brani come An Alibi, Sonic Lens, This Time sarebbero perfetti per un lungo viaggio in macchina durante la stagione estiva; un lungo andare senza mai tornare, un continuo mormorio alle orecchie di chi guida in solitudine e si lascia trasportare dalle armonie secche e calde dei Wire.

Nel complesso l’album è di certo di ottima fattura, un lavoro che potrebbe far impazzire i nuovi fans dei Wire. Probabilmente, chi non conosce la band, con questo album potrebbe affezionarsi ancora di più al genere musicale in questione ed approfondire (o creare) una cultura musicale attorno all’ascolto di Silver/Lead, altri invece, come i vecchi fans della band, potrebbero restare delusi, chiedere indietro i loro amati Wire, o chi lo sa, restare contenti del nuovo lavoro, perché, dopo tutto, la qualità della band rimane certa ed indiscutibile.

 

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