I nomi dei vincitori delle Targhe Tenco 2017, chi ci ha convinto e chi meno

A cura di Antonio Bastanza e Renata Rossi

Claudio non me ne volere io ti voglio bene, credo tu sia stato un poeta, uno delle poche voci veramente significative della musica Italiana, uno di quelli che hanno lasciato il segno, raccontando storie difficili con uno stile impeccabile, raffinato. Le tue canzoni sono piccole pietre preziose, raggi di sole in mezzo a giornate di burrasca, carezze alle anime in pena.
Penso ogni bene di te, della tua musica e ti ringrazio per quello che hai fatto per noi.

Ma sapere che il tuo disco ha prevalso su quelli di Edda e Paolo Benvegnù è qualcosa di insopportabilmente triste. Dai ancora oggi le paghette a gente come Brondi e Baustelle, basta ascoltare i loro dischi e paragonarli col tuo. Ma su Edda e Paolo, no, mi dispiace.

Quest’anno i giurati hanno avuto vita facile, avevano fra le mani due dischi tra i più significativi del decennio, usciti a un mese di distanza l’uno dall’altro. Si trattava solo di decidere se premiare la sghemba arte Eddiana o la poetica del cosmico Benvegnù, scelta difficile e in ogni caso impopolare, ma oggettivamente inoppugnabile: o Stefano o Paolo.

E invece no. Ma davanti alla scelta di una giuria, bisogna solo accettare e sperare vada meglio la prossima volta.

Altra cosa che proprio non mi è andata giù è stata la mancata vittoria come miglior album in dialetto di Cesare Basile. Mi chiedo solo, quando se non questa volta?

La Sicilia, il sud tutto ha bisogno della sua voce, dei suoi racconti, di vinti e sconfitti, di un uomo che ama percorrere strade strette e irte ma piene di bellezza e di umanità, non so se ha bisogno nello stesso modo di chi questo premio l’ha vinto, i napoletani Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro. Di una cosa sono certo, chi non ha votato Basile, non ha seguito nemmeno il live suo e dei suoi caminanti, o si sarebbe espresso in maniera diversa. Come ho già detto al ritorno dal concerto al teatro Acquario di Cosenza:

“Il segno che Cesare Basile lascia sull’anima di chi lo ascolta è una ferita aperta da cui sgorga lava, fuoco ed emozione”.

Andiamo a quelle che sono per me le note positive del Premio Tenco.

Innanzitutto la vittoria come miglior canzone della BRUNORI SAS e della loro “La Verità”. Per me è un po’ un premio dato alla mia città, Cosenza, che ha trovato in Dario, in quest’album, e ancor più in questa canzone un cantautore maturo e capace di scrivere grandi testi, oltre che di raccontare storielle semplici come la sua terra. La paura, la morte, il preferire il certo per l’incerto, la consapevolezza

“Che il dolore serve proprio come serve la felicità”

C’è tanto nel testo di questa canzone che è insieme colta e popolare, tanto da essere entrata prepotentemente nelle radio oltre che nella testa di tanti.

La vittoria come Opera Prima data al collettivo LASTANZADIGRETA con Creature Selvagge, è un altro nome che mi fa sorridere e ben sperare, perché non tutti i candidati hanno avuto la stessa voglia di osare, la stessa originalità, per cui ben venga anche questo premio, che ben ci fa sperare.

 

Anche vedere la mia Ginevra Di Marco vincitrice come Interprete di canzoni non proprie è una notizia che fa bene al cuore.

Che lei sia una delle migliori voci italiane, una grande artista e interprete non lo scopro io, ma in “La Rubia canta la Negra” Ginevra riesce a superarsi, a rendere uniche canzoni antiche ed eterne come una ninna nanna, a dare voce agli ultimi, a cantare la speranza e la forza, la voglia di cambiamento e insieme l’attaccamento alla terra e alle proprie radici. Ci fa sentire belli, liberi e leggeri, non mi sembra poco!

Di seguito vincitori e finalisti delle TARGHE TENCO 2017

 

DISCO IN ASSOLUTO Claudio LolliIl grande freddo

Gli altri finalisti erano Baustelle con L’amore e la violenza; Paolo Benvegnù con H3+; Brunori Sas con A casa tutto bene; Edda con Graziosa utopia; Le luci della centrale elettrica con Terra.

 

OPERA PRIMA LastanzadigretaCreature selvagge

Facevano parte delle nomination: Blindur con Blindur; Colombre con Pulviscolo; Mara Redeghieri con Recidiva; Carlo Valente con Tra l’altro.

 

CANZONE SINGOLA Brunori SasLa verità

Gli altri finalisti: Baustelle con Amanda Lear; Michele Gazich con Storia dell’uomo che vendette la sua ombra; Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro con Ballata dell’ipocondria (o del vibrione innamorato); Ermal Meta con Vietato morire.

 

ALBUM IN DIALETTO Canio Loguercio e Alessandro D’AlessandroCanti, ballate e ipocondrie d’ammore

Gli altri candidati erano: Cesare Basile con U fujutu su nesci chi fa?; Foja con ’O treno che va; Gabriella Lucia Grasso con Vussia cuscenza; Pupi di Surfaro con Nemo profeta.

 

INTERPRETE DI CANZONI Ginevra Di MarcoLa Rubia canta la Negra

Tra i finalisti: Gerardo Balestrieri con Covers; Teresa De Sio con Teresa canta Pino; Antonio Dimartino e Fabrizio Cammarata con Un mondo raro; Gang con Calibro 77.

 

 

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