Ma quale #estatenelcaos? Levante live @ Festa di Radio Onda D’Urto (BS)

 Di Greta Piccotin

Che Levante fosse bellissima lo sapevamo tutti, ce lo ricorda quotidianamente attraverso le sue coloratissime foto e con le sue Instagram stories: insomma, la bellezza è proprio l’ultima cosa che le manca.

Eravamo anche tutti al corrente della sua intonazione, perfetta, non sbaglia una nota e corre dritta ambendo alla cima più alta.

Un concerto perfetto quello di Claudia Lagona, in arte Levante, nella serata di venerdì 11 Agosto durante la festa di Radio Onda D’Urto (BS): un’esibizione condotta con tutta la dolcezza che questa giovane cantautrice porta nel cuore.

Ma come nelle più idilliache relazioni d’amore molto spesso la dolcezza non basta.

 

 

Levante non suda, non urla, rimane in posa dall’inizio alla fine del concerto, perfetta e nonostante i 45 gradi all’ombra osa addirittura infilarsi un giubbetto in pelle tra una canzone e l’altra (nel frattempo io continuo a sudare).

Nemmeno il pubblico è coinvolto, forse troppo impegnato con la propria diretta su Instagram e concentrato a non dimenticarsi di taggare, ovviamente, la propria beniamina Levante.

Un concerto sterile, senza troppe emozioni, come quando esci con quel ragazzo bellissimo con quella pelle magnifica e quei capelli morbidissimi e lui passa tutta la sera a parlarti dei pesi che alza in palestra.

Insomma, ci siamo capiti.

© Silvia Rivetti

Due ore di concerto in cui Claudia ripercorre la sua carriera lasciando spazio anche a brani del suo primo album “Manuale Distruzione” come “Le Margherite sono Salve” e la rinomata “Alfonso” (che sembra quasi averla stancata).

Nemmeno nel momento in cui canta senza microfono una versione acustica di “Abbi cura di te” riesce ad arrivare, è come se si fosse alzato un muro, il pubblico non risponde, a malapena conosce le parole, ma quando parte Alfonso, beh, qualcuno osa pure saltellare e canticchiare.

Rimane comunque perfetta la sua esibizione e la sua intonazione è qualcosa di cui oggi dobbiamo fare tesoro visto cosa sentono le nostre povere orecchie ai concerti ormai.

Il problema forse rimane quello di riuscire a staccarsi dalle pose plastiche e i proforma, i sorrisi indossati all’occorrenza, la riverenza.

Niente caos quindi in questo tour.

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