Effe Punto e la poesia della quotidianità

A cura di Serena Coletti

Effe Punto
“Coccodrilli”
(Labellascheggia)

TRACKLIST
01. Oggi (un inizio)
02. Brave Persone
03. Lambrate
04. Gli Ultimi Amanti
05. Capitano (intervallo)
06. Il Povero Diavolo
07. Carlo
08. L’Amor che ci tiene (intervallo)
09. L’Anno del Leone
10. Il Fuoco e la Luna
11. Pirati (Superstrada) (Intervallo)
12. I Corridoi del Tempo
13. Gli Audaci
14. Il Cuore è un Missile (intervallo)
15. La Casa del Padre (una fine)
16. Coccodrillo

 

“Non c’è scritto cosa ce ne faremo di quelli che non sono stati mai notizie”

Effe Punto, moniker di Filippo Cecconi, ex Ministri, apre il suo ultimo album ponendosi questa questione, che rende subito chiara la sua avversione per un mondo dove a prevalere sono solo quelli che riescono a urlare più forte degli altri, ad attirare di più l’attenzione.

“Quando ci sarà bisogno il mondo sceglierà gli audaci: rapidi a portar soccorso, non per forza i più capaci”

Cecconi decide quindi di rendere giustizia a tutte le storie che non verranno mai riportate in un giornale, mai inquadrate in tv, e lo fa raccontandole in queste canzoni. I coccodrilli, titolo dell’album, sono i necrologi di personaggi importanti scritti in anticipo, che ogni redazione conserva per non farsi trovare impreparata di fronte alla necessità di pubblicare l’articolo sulla morte di qualcuno prima delle altre testate. Effe Punto affronta questo genere spogliandolo dell’ipocrisia che di solito lo accompagna, narrando in ogni brano la straordinaria vita di persone ordinarie, confezionando così una raccolta di poesie della quotidianità.

“Ma vede signora, la vita che noi vogliamo corre veloce che mai ci arriviamo. […] Vede signora, queste mani di carta allungano vite che no, non ci riguardano. Vede signora, con un dubbio noi siamo gli ultimi amanti che ancora amano.”

Coccodrilli” è un disco da ascoltare in macchina, la sera, tornando a casa, mentre i lampioni scivolano ai lati della strada, lasciandosi cullare dalla voce delicata. Un disco che scorre benissimo tra atmosfere acustiche, percussioni più incalzanti quasi a voler prendere fiato prima di tuffarsi in un flusso di synth e suoni elettronici, che procede senza ostacoli, con la grazia delle cose semplici.

 

 

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