Souvlaki: esce il 24 Settembre “Tracks”

SOUVLAKI “TRACKS”

Release party: 28 settembre Latteria Molloy, Brescia

Nell’universo sonoro di Souvlaki non c’è spazio per la freddezza. I suoi pezzi sono elettronici ma, come racconta lo stesso producer “sgusciano fuori direttamente da quello che provo, senza troppe regole a controllare i sentimenti”.
Nessun limite quindi, ma molta selezione, perché Nicola Piccinelli è un musicista che sa esattamente come vuole che suonino le sue tracce; canzoni che riflettono il suo mondo interiore ed i suoi ascolti onnivori. Grazie all’amore trasversale per sonorità eterogenee, Souvlaki riesce ad esaltare la componente emotiva nella sua miscela elettronica, spesso coadiuvato dalla cantante Folkie, con la quale ha realizzato diverse collaborazioni.

Souvlaki – il cui nome è ispirato al disco degli Slowdive più che al famoso piatto greco – esce il 24 settembre con “Tracks” per Elastica Records, un lavoro che include quattro brani nuovi di zecca che si muovono con disinvoltura tra le diverse sfaccettature della musica elettronica. Si parte con le influenze più UK e quasi hip-hop di “Fellow”, passando per “End” che cita un testo del Macbeth e contrasta il ritmo veloce e fresco del pezzo con il significato molto profondo della canzone, dedicata alla fugacità della vita ed all’inutile continuo apparire della ‘modern life’.
“End pt.2” nasce a tutti gli effetti come un brano a sé, ma in un secondo tempo il producer bresciano ha sentito come in realtà fosse una continuazione del brano precedente, anche se più indirizzato verso sonorità deep-house. “Speak free” è una traccia più scura, quasi ambient, nata in una notte, in solitudine, un urlo libero appunto, senza modifiche successive da parte di Souvlaki.
Quattro “Tracks” quindi, come le tracce che lasciamo per il mondo, nella realtà come in internet, segni del nostro passaggio: il cammino di Souvlaki è appena iniziato e questi sono i suoi primi quattro sassolini sul suo lungo percorso.

“Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow,
Creeps in this petty pace from day to day,
To the last syllable of recorded time;
And all our yesterdays have lighted fools
The way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life’s but a walking shadow, a poor player,
That struts and frets his hour upon the stage,
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.”
(“Macbeth”, William Shakespeare)

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