Maestro Pellegrini, Canzoni Che Non Esistono tour

Il nome del tour nasce dalla scelta di non pubblicare nessun contenuto online riguardante gli inediti del Maestro. Le canzoni, a differenza di quanto si potrebbe pensare leggendo il titolo, esistono, ed andranno a comporre un disco di inediti ma, per adesso, sarà possibile ascoltarle solo in queste anteprime dal vivo. Sotto i concerti: 


– 18.10 Cavriglia (AR), Klee
– 19.10 Ferrara, Officina Meca
– 24.10 Ravenna, Moog Slow Bar
– 25.10 Brescia, Latteria Molloy
– 05.11 Roma, NaCosetta
– 06.11 Padova, Sherwood Open Live
– 08.11 Colle Val D’Elsa (SI), Bottega Roots
– 09.11 Pistoia, H2NO
– 14.11 Torino, Off Topic
– 15.11 Asti, Diavolo Rosso
– 22.11 San Benedetto del Tronto (AP), Edelweiss
– 23.11 Pescara, Babilonia
– 24.11 L’Aquila, Irish Café
– 28.11 Siena, Bottega Roots
– 30.11 Pisa, Senza Filo One Shot
– 14.12 Vada (LI), Teatro Ordigno 

Il set live sarà in duo o in solo e, quando in duo, il Maestro sarà accompagnato da suo padre alla tastiera, Andrea Pellegrini, pianista e compositore. Saranno appuntamenti live speciali dove sarà possibile ascoltare in anteprima assoluta il materiale come è stato creato, composto, nella sua forma più primordiale e pura. Il calendario dei concerti è in aggiornamento. 

BIO Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è un musicista e poli strumentista. Inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’. Ha inoltre inciso e collaborato dal vivo con diversi altri artisti quali Dardust, Enrico Gabrielli, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo. Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed all’ultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big. 

© Romina Zago

“Ho cominciato a scrivere queste canzoni un paio d’anni fa. Seduto al pianoforte sentivo che quello che usciva fuori mi restava attaccato addosso, quella sensazione che hai nei momenti della vita in cui sei talmente collegato a te stesso, da aver la lucidità di fare una sintesi di tutte le tue esperienze in una notte sola. Le mie canzoni parlano di emozioni, relazioni, descrivono momenti di vita vissuta sempre con i sogni nelle scarpe, accanto alle persone che ho scelto. Parlano di me e di quello che ho, parlano di quello che ho perso. Due anni fa in quel pianoforte ho cominciato a cercare mio padre, che per molti anni mi è stato distante, per varie vicende, ed ho capito di aver bisogno di condividere con lui questo primo pezzetto di strada perché da questa strada non potrò tornare indietro e perché “Per capirmi devo capirci”. Ad anno nuovo uscirà un disco, sarà il mio primo disco, sto lavorando alla produzione assieme ad Andrea Pachetti dello studio 360 Music Factory di Livorno. Ringrazio lui e tutti i musicisti che, capendo l’importanza, hanno voluto partecipare con me alle registrazioni dando al lavoro una sonorità che mi rappresenta davvero. È bello quando le persone capiscono. Ringrazio anche gli Zen Circus e tutti quei fratelli maggiori che mi hanno osservato crescere senza mai intervenire per educarmi, aspettando invece che fossi io a scoprirmi. Credo che chiunque, una volta nella vita, debba scrivere almeno una canzone” 

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