SEBADOH: tre date in Italia per i leggendari pionieri dell’indie rock lo-fi!

© Justin Pizzoferrato

I LEGGENDARI PIONIERI DELL’INDE ROCK LO-FI, CAPITANATI DAL BASSISTA DEI DINOSAUR JR. LOU BARLOW, TORNERANNO IN ITALIA A MARZO PER PRESENTARE L’ULTIMO ALBUM “ACT SURPRISED”

24 marzo 2020 – Bologna – Locomotiv
Tickets: 15€ + d.p. – https://www.boxerticket.it/sebadoh/
Tessera AICS 2019-20 obbligatoria

25 marzo 2020 – Rivoli (TO) – Circolo della Musica
Tickets: 15€ + d.p. – http://bit.ly/2MOwHzw 

26 marzo 2020 – Milano – Serraglio

Tickets: 18€ + d.p. – http://bit.ly/Sebadoh_Mi

Biglietti in prevendita a partire dalle ore 10:00 di venerdì 10 gennaio 2020

Sono passati più di sei anni dall’uscita di Defend Yourself, penultimo disco dei Sebadoh pubblicato nel 2013. Il che potrebbe far pensare che Act Surprised, pubblicato lo scorso maggio in UK/Europa per Fire Records e in USA per Dangerbird Records, abbia richiesto una lunga lavorazione, ma in realtà si tratta di un lasso di tempo relativamente breve se paragonato al gap di 14 anni intercorso tra la release di The Sebadoh e Defend Yourself.

Del resto, il trio formato da Lou Barlow, bassista e fondatore, dal chitarrista Jason Loewenstein e dal batterista Bob D’Amico, ha sempre le sue buone ragioni:

“Lou viene sempre rapito dai Dinosaur Jr. per questi fantastici e divertenti tour rock’n’roll di alto livello” ridacchia Loewenstein “quindi quando torna tra noi dobbiamo riaccendere i motori”.

Ed è esattamente quello che la band ha fatto collaborando con Justin Pizzoferrato, il  produttore e sound engineer al lavoro per band come Dinosaur Jr., Pixies e Sonic Youth. L’album, registrato al Sonelab di Easthampton in Massachusetts, segna un certo cambiamento nell’approccio della band, che non solo aveva auto-prodotto il disco precedente, ma che è solita concedersi molto più tempo per finire i lavori.

“In passato” dice Barlow “avremmo scritto un brano in studio per poi svilupparlo strada facendo”. “Questa volta invece, prima di registrare, abbiamo provato giusto un paio di settimane” aggiunge Loewenstein “cosa che non facciamo quasi mai. Quindi ci siamo concessi la possibilità di non usare il primo take e prenderci giusto un po’ di tempo per rifinire le cose in studio”.

“Ho sempre desiderato lavorare a un disco dei Sebadoh insieme a Justin” aggiunge Barlow. “Oltre alla sua abilità come ingegnere del suono” dice D’Amico “il suo temperamento è perfettamente affine con quello della band. Eravamo tutti a nostro agio a lavorare con lui. È un musicista e lavora pensando sia da ingegnere che da membro della band.” Ed è vero. Infatti questa è una raccolta di brani che richiama sicuramente il classico sound dei Sebadoh – l’iconico suono stridente di chitarre, gioioso e malinconico allo stesso tempo – ma che si muove in avanti pur rimanendo sempre fedele all’originale. Barlow e Loewenstein cantano e si armonizzano più che mai per creare quello che viene definito da D’Amico “the real sound”, scrivendo sette canzoni ciascuno, mentre D’Amico ha scritto solo la penultima “Leap Year”, un mix iperattivo di ritmi angolari che riflettono il presente strano e distopico in cui tutti viviamo. Temi d’attualità e d’ispirazione sociale ricorrono anche nei brani composti da Barlow e Loewenstein, il che, nonostante i Sebadoh non siano mai stati una band apertamente impegnata politicamente, rende Act Surprised un album vitale per l’era moderna: conserva i tratti distintivi che hanno definito la trentennale e straordinaria carriera dei Sebadoh i quali, con questo disco, hanno comunque saputo rinnovare il loro sound, ringiovanendolo ed esplorando nuove direzioni.

“Sono molto orgoglioso” afferma D’Amico “e sono molto contento di come lo abbiamo creato. Penso che in qualche modo suoni diversamente rispetto al resto della discografia del Sebadoh e spero che riesca a rendere felici i fan di lunga data, permettendoci allo stesso tempo di guadagnarne dei nuovi.

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