Sicktronic: l’era oscura del battito industriale

13692629_10153686683661905_3072793796502181151_nSicktronic aka Vincent M. Edgart è un musicista/producer italiano, la sua storia è molto interessante come la musica che ci propone. Il ragazzo infatti fino al 2003 milita in varie formazioni dell’underground italiano (Hanging On A Thread) per poi trasferirsi a Londra dove prosegue e fortifica il suo percorso musicale collaborando prima con Susan Acid e poi con i Maleficent, dopo innumerevoli date in giro per l’ Europa nel 2012 esce il suo primo LP che vede la collaborazione tra gli altri di artisti del calibro di Franco Battiato e Alice Dionis. Il sound del produttore si muove nei meandri più tetri dell’ Industrial: Dark New Wave, Experimental Metal, EDM, Noise e Rock Elettronico. Il lavoro, che vede alla batteria Lorenzo “Se7en” Setti è uscito il 30 maggio e ha un titolo emblematico: Darkage.

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Darkage è un EP oscuro e industriale, mixato e masterizzato da uno dei guru in ambito suoni ruvidi e sintetici: Reza Udhin tastierista dei Killing Joke, band fondamentale, di cui si sente l’influenza in questo lavoro, ma non solo, per aggiungere altre coordinate musicali e far comprendere questo progetto a chi ci legge possiamo sicuramente citare alcune band come : Young Gods, Ministry, Depeche Mode, Fear Factory, Swans, Prodigy e Nine Inch Nails.

Si aprono le “danze macabre” con la potente “Subliminal Darkage”, traccia d’apertura ipnotica ed evocativa, i Vocoder sono infernali e i Lead sintetici industriali, carichi di Portamento, accompagnano una linea vocale lenta e mefitica che rimanda al compianto Layne Staley. “Soma” ha un intro percussivo incalzante ai limiti del Bitcrushing, l’atmosfera è da invasione di droni alieni pronti alla battaglia, le liriche sono futuribili e tenebrose, le chitarre sono aspre e chirurgiche in una versione iper digitalizzata di loro stesse. Arriva poi la potenza suggestiva di “Selftime”, metallo pressofuso in blocchi di EDM, i samples vocali femminili sono da “annunciatrice dell’Apocalisse” i riff sono abnormi e, insieme alla ritmica di batteria, elaborano una cavalcata cibernetica in uno spazio asettico e digitale. E’ il turno della bellissima “Red Moon Rising”  l’attacco e l’atmosfera mi riportano subito alla mente Violator, uno dei capolavori dei DM, i sintetizzatori ondeggiano sulle sequenze di basso e sugli Arpeggiator, in un crescendo dalla dinamica perfetta tra Rock Metal progressivo e la musica elettronica più scabra. Arriva poi “Gloomy Sunday” che, insieme all’episodio precedente, sono tra i miei brani preferiti. Qui compare un pianoforte oltre che vari layers di oscillatori e cori sintetizzati che, insieme alla drum, creano una pseudo orchestra che accompagna un’ottima linea vocale, lugubre e gotica, che richiama il miglior Micheal Gira, ottimo anche l’assolo di chitarra accennato alla fine. Si chiude con una versione remixata di “Selftime” a cura di Infest8 che regala una veste nuova al brano, tra pianoforti in detune, glitch e muri di chitarre, la batteria corre grezza e nerboruta, la linea melodica della voce è una specie di Billy Idol del nuovo millennio, il brano diventa un anatema, e evoca la potenza digitale e futurista di “Starfuckers,Inc” di Trent Reznor e soci.

Gli appassionati di Industrial Metal, Elettronica estrema ma anche di NuMetal e affini non potranno che “gasarsi” con questo ottimo lavoro, che mischia le carte e mescola diverse sonorità in maniera efficace, prodotto egregiamente e, grazie a un Master allo stato dell’arte (per questo genere), suona davvero fortissimo.

Sicktronic-Darkage (2016)

TRACKLIST

1.“Subliminal Darkage”

2.“Soma”

3.“Selftime”

4.“Red Moon Rising”

5.“Gloomy Sunday”

6.“Selftime Infest8 Remix Tempermill”