Il piano b dei Diecicento35

 

 

I Diecicento35 sono un gruppo torinese emergente nel panorama pop rock italiano ed “Il Piano B” è il loro album d’esordio, uscito il 7 giugno 2016.

«Un grido di speranza nel momento in cui la prima scelta si rivela un vero e proprio fallimento. Una presa di coscienza alla quale, prima o dopo, tutti sono tenuti a rispondere e a verificarne il cambiamento».
Per l’occasione abbiamo fatto quattro chiacchiere con questi sei ragazzi di Torino che hanno fatto della musica il proprio ‘piano alternativo’.

Ciao ragazzi, lo scorso giugno è uscito il vostro primo disco “Il piano b”. Quando e come è iniziato il vostro progetto musicale? E, soprattutto.. fa parte del vostro piano a o b?
Abbiamo iniziato nel lontano 2009, il nostro primo album ha invece avuto una pre-produzione di circa 2 anni di lavoro molto intenso.
Il nostro progetto, ad oggi, fa parte del nostro piano b ma ovviamente puntiamo a farlo diventare il nostro piano a, il nostro lavoro a tempo pieno.

Il vostro primo EP “Alba” è uscito nel 2012; cosa è successo nel frattempo? Cos’è cambiato musicalmente parlando, se ovviamente vi sentite cambiati da questo punto di vista?
Ci sono stati dei cambi di formazione, un perfezionamento del nostro feeling musicale e dei nostri rapporti umani. Musicalmente è cambiato praticamente l’80-90% dei Diecicento35, i nostri ascolti e la nostra cultura musicale si sono molto ampliati da allora.

Abbiamo ascoltato il vostro album e non abbiamo potuto fare a meno di notare la vostra sensibilità nel dedicare spazio all’interno dei testi a tematiche assolutamente attuali, alcune anche molto critiche, come la violenza sulle donne in “Laprimaveravolta”. Qual è il messaggio che intendete far arrivare?
Non ci piace dare dei messaggi sempre molto chiari, siamo prima di tutto musicisti, non poeti, e probabilmente non vorremmo nemmeno esserlo. Ci sono canzoni più dirette e altre meno dirette. Quelle più dirette certamente parlano di cose che viviamo ogni giorno, tematiche che sappiamo di conoscere bene e che ci sono vicine.

In “Antigravità” ci ha colpito la frase “dimmi quel che credi ora che tutto è impossibile”. Cosa vi ha aiutato a credere nel vostro progetto in un mondo difficile, definito da molti ‘un tritacarne’, come quello della musica italiana?
Possiamo dire con certezza che senza passione non si suona, la passione per quel che si fa è la prima cosa, ciò che ti spinge ad andare avanti e a continuare ad amare ciò che fai. La passione non ha nè muri nè confini.

Perchè la scelta del titolo “Il piano b”?
Ad oggi è senza dubbio questo: un’alternativa, una via d’uscita, una variabile. Speriamo che presto diventi la nostra vita al 100%, il nostro piano a. Ogni persona ha, per sé, un piano b che vorrebbe diventasse il piano a. Ci siamo fatti promotori di questo concetto.

Cosa ascoltano i Diecicento35 quando non sono loro a cantare e che genere musicale prediligete?
Semplice: ascoltiamo TUTTO.
Siamo sei teste diverse e, come è giusto che sia, abbiamo gusti ed estrazioni anche opposte tra di noi. Musica italiana di ogni tipo, musica più o meno nuova, rock, funky, pop, e via dicendo. Non abbiamo molti schemi predefiniti, ci piace andare oltre e non porci limiti.

Ci sono artisti a cui vi siete ispirati?
Dai Biffy Clyro, Kings Of Leon, ai Paramore, dai Subsonica fino al cantautorato torinese degli ultimi anni.

Che progetti avete per il futuro?
Anzitutto, stiamo continuando a portare il nostro album in giro per lo stivale. In parallelo stiamo iniziando a lavorare su materiale nuovo, a quello che forse sarà il piano c????
Si deve andare avanti e ora che la macchina è partita l’ultima cosa che vogliamo è che si fermi, magari pure senza benzina.

 

TRACKLIST:
1.
Amarinverni
2. La Primaveravolta
3. Gatti Neri
4. Respiro Meglio
5. In Caso d’Incendio
6. Non Conviene
7. Antigravità
8. Slim
9. Matrimoni
10. Centomila
11. Passerà

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.