
Il progetto Edless nasce a Milano nel 2013, la band è composta da: Fabio Bonvini (voce, chitarra), Marco Bonvini (basso, cori), Giorgio Pasculli (chitarra), Niccolò Rocco (batteria), Leonardo Musumeci (synth).
Il quintetto milanese, che seguo ormai con piacere dal loro primo EP, ci propone una musica raffinata e complessa, strutturata in maniera superlativa ed incredibilmente fresca sia a livello di produzione sonora sia a livello di scrittura dei brani, tutto il linguaggio sonoro, inoltre, si mescola a quello visivo creando un immaginario fatto di visual art, disegni e micro storie curatissime che colora tutto il repertorio musicale. Esce proprio in questi giorni il loro nuovo lavoro auto prodotto di quattro tracce intitolato “Belotus”, registrato all’ Everybody On The Shore.
Le sonorità della band sono cresciute nel tempo partendo da influenze più Grunge Alternative sono poi gradualmente approdati in territor i sperimentali, dove il Rock e Avanguardia si fondono con l’ EDM più raffinata e celebrale, per disegnare le coordinate musicale dei cinque ragazzi possiamo citare senz’ altro band come : Massive Attack, Radiohead, Alt-j, Slint, Coldplay, Suede, The Das, Gorillaz, Brian Eno, Air,David Bowie, Artic Monkeys, Codeine
lo splendido Artwork a cura di Giulia Nutini ci preannuncia le tematiche dell’ album, infatti il dualismo tra oscurità e luce permea tutto il disco e le sue liriche intense.
Le quattro traccie costituiscono episodi differenti ma in qualche modo sono un continuum circolare. Si inzia con “What if” che è poderosa ed evocativa ma intima allo stesso tempo, con il suo intro di samples vocali di conversazioni lontane, le drum – machine galleggiano in una strofa acquatica e dalle sonorità iper spaziali. la linea vocale a due voci è tanto morbida ed efficace quanto cibernetica. Il refrain è melodico e futuristico ed esplode in una potente cavalcata Indietronica che sfuma in zone limitrofe al Dub, con i suoi echi, riverberi e riflessioni magnetiche sognanti. “Just Once” elegante e solenne mi rammenta alcuni episodi meravigliosamente rarefatti di Kid A, la voce di Fabio è soave e determinata, il fraseggio di chitarra di Giorgio è magico e funzionale, quasi di “fugaziana” memoria, il brano evolve e si stratifica in un crescendo (a)tipicamente Post Rock. “Redress” con il suo basso groovy che si intreccia agli arpeggi della sei corde mi scuote e mi obbliga a muovermi. Le atmosfere sono emozionanti e mentali come il ronzare dei sintetizzatori organizzato da Leonardo, il cantato ancora una volta è dolce, moderno e sentito, il brano termina in un climax ascendente che si accartoccia su stesso e si destruttura. Chiude il viaggio la bellissima ed ipnotica “Erase”, ai confini con tra Indie, Funk ed Elettronica, è una “Groove Ballad” dei giorni nostri in cui il cantato è quasi da vocalist ( a sprazzi compare anche un vocoder), il basso e la batteria di Marco e Niccolò inclazano, le chitarre agilissime scandiscono il battito di un cuore robotico ma umano nello stesso momento, la canzone progredisce poi in un finale enorme e splendidamente organizzato tra rumore bianco e rosa, oscillatori impazziti, fuzz primordiali, glitch e batterie bit crushate.
Ovviamente è difficile spiegare nelle poche righe di una recensione, il lavoro e il progetto di questi ragazzi. Gli Edless sono una band splendidamente anomala nel panorama italiano e di altissimo livello visto anche la giovane età dei compontenti, la partecipazione come band della settimana all’ interno della rubrica “Just Discovered” di Mtv e i vari concorsi vinti sono li a testimoniarlo. Non vedo l’ ora di vederli dal vivo e di sentire in che direzione andranno e cosa ci proporranno in un futuro, che spero sia radioso e brillante come la loro musica merita.
Edless – Belotus (2016)
TRACKLIST
1. What If
2. Just Once
3. Redress
4. Erase