Il Rap lo vivo come un’urgenza ritmica. Se sei fuori tempo con la tua vita, sono guai; se riesci a stare a ritmo, ti ritrovi.
Non sono un’esperta, affatto.
Sento l’urgenza di ascoltare le storie che vivono dentro questo genere musicale che amo e che su tutti, mi trasporta.
Intervisteremo artisti locali e voci da ogni parte d’Italia. Alcuni sono cresciuti là dove il rap è nato, tra le sue prime battute e battaglie; lì, vivono ancora oggi.
L’obiettivo? Dare spazio a ciò che non vediamo, a ciò che spesso immaginiamo senza avere gli strumenti per approfondire. O, peggio ancora, ignoriamo per inerzia. Ci limitiamo a scegliere ciò che è già pronto, impacchettato, digeribile come se fosse l’unica verità possibile.
Forse lo facciamo per sentirci migliori, per anestetizzare le frustrazioni di ogni giorno. Ma davvero il “peggio” è sempre ciò che esce dai canoni, ciò che non rientra nel già noto, nel già accettato?
E quando anche ci capita di perdonare l’alterità, lo facciamo solo se è legittimata dalla fama, quando è diventata abbastanza popolare da non farci più paura.
Da qui, nasce l’idea di questa rubrica.
Stay Tuned.
QpdOn