Farflung: Heavy Psych, Stoner, Garage e altre prelibatezze dal Deserto

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È uscita a  maggio per l’interessante etichetta Heavy Psych Sound Records di Roma l’ultima fatica discografica degli americani Farflung.
L’ album è intolato “5”, la band è composta da Tommy Grenas (voce, synth, chitarra), Micheal Estoer (chitarra, synth, voce), Paul Hischier (chitarra) Chris Nakata (batteria, basso, chitarra) Arry Travis (basso, voce).
Il quintetto suona un Acid/Space Rock con tinte Stoner, Neo Psych, Heavy Psych, Garage e condito con tutte le varianti più psichedeliche e pesanti, che il genere umano abbia mai partorito, quindi dal Kraut Rock alla New Wave, dal Noise alla sperimentazione pura. Le radici soniche della band affondano infatti in gruppi anche piuttosto diversi tra loro sia come genere che come epoca, per citarne qualcuno in ordine sparso: MC5, 13th Floor Elevators, Swans, Neu!, Chrome, Black Sabbath, Flaming Lips, Sleep, Monster Magnet, Jane’s Addiction.
5 comincia con “Hive” cavalcata psicoattiva e fragorosa, le chitarre sono fangose alla maniera degli Stooges ma sedimentano in loop, gli oscillatori urlano in risonanza alla Ufomammuth, creando un humus sonoro stratificato, liquido e attorcigliato come i cori conclusivi. “Protherozoic” ci mostra un altro lato stilisticamente parlando, e che fa riferimento a certi intensi oscuri primissimi anni ottanta, l’intro infatti sembra un improbabile mix tra i Clash, i Wire e i Fu Manchu, fuzz luridi, atmosfere sulfuree accompagnate da linee vocali che rimandano ad un Perry Farrell in ottima forma. Le chitarre sono annegate nel flanger e i sintetizzatori impazziti ci trascinano in un finale ammorbante ed esoterico, arriva poi il turno di “O44mzp” brano intricato ed astruso quanto il suo titolo, una scorribanda iper-spaziale tra leads monofonici e leaks di chitarra e basso Gotich/Stoner dal peso specifico importante, i vocals da beduini pronti alla battaglia preannunciano la discesa negli inferi sonori di uno Space Rock inquieto e deviato. “The 27th Sun” ci approccia con uno splendido arpeggio galattico dal mood primordiale, la voce è riverberata e lunare, è una Psyco Ballad dai toni scuri ed intensi, le melodie a tratti medio-orientali richiamano i Tool più mistici e riflessivi. In “Lupine” si ricomincia a correre nel deserto, le voci sono intriganti e trattate con un Leslie Speaker alla maniera dei primi Black Sabbath dandogli quel tipico tocco “vibe” che fa tanto Pace Amore e droghe più o meno leggere. Le contaminazioni sono però dietro l’ angolo, infatti l’ approccio al groove del basso riporta in vita le ritmiche dei Killing Joke, il master del brano “sfuma” come si faceva una volta, lasciandoci però qualche interferenza radio per riprenderci dall’ hangover. In “Being Boiled” un intro Noise e samples vocali trattati scivolano eterei sull’incedere quasi “radioheadiano” di basso e batteria, si ritorna però subito in territori più battuti fatti di riff spezzati Garage Funk, raddoppi di batteria e atmosfere oscure care tanto a Micheal Gira e soci tanto ai Motorhead, come l’ enorme assolo di chitarra testimonia. “We Are ‘E’ “ brano ipnotico dal taglio Kraut orientaleggiante che esplode in una scorribanda mentale alla psilocibina con un cantato straniante e fuori fase come solo i Can sapevano essere. In “Dismal Jimmy” un pianoforte pachidermico scandisce l’arpeggio iniziale, la voce è lancinante e definitiva ad impersonare un purtroppo mai esistito, Chris Cornell preso bene per l’Art-Rock e per nulla vanitoso. La forma canzone è destrutturata in una pseudo suite che sembra collegarsi all’iniziale ed enorme chitarra in tremolo della conclusiva “The Retreat”. Trascinante e selvaggia con le sue sei corde siderali, reverse e sintetizzatori assortiti, la song si sviluppa in larghezza, arranca veloce tra una selva di feedback, echi ancestrali e resonance sweeping, disordine sonoro in cui solo basso sembra veramente sapere dove andare, l’atmosfera è pesantemente Rock ma allo stesso tempo molto sperimentale.
Band interessante che farà felice gli appassionati di diversi generi, va detto che il disco vive nel costante binomio tra corpo e spirito, con netta prevalenza del primo sul secondo. Infatti il lato più Stoner/ Garage si mostra protagonista rispetto a quello più nascosto Noise/Kraut che invece, ahimè, io ho preferito di gran lunga perché portatore sano di un sacco di idee, intuizioni, spunti creativi interessantissimi dalle sonorità ben articolate, a scapito delle parti classicamente Heavy che seppur buone sono più canoniche, inflazionate e meno ispirate. I cinque americani infatti in alcuni episodi sono davvero a pochi centimetri da qualcosa di veramente interessante, pur non afferrandolo mai a pieno ci fanno comunque intendere che sanno proporre qualcosa di artisticamente valido e con un approccio piuttosto raro nel filiforme e vasto panorama attuale della musica pesante.
Farflung- 5 (2016) – Heavy Psych Sound Records
TRACKLIST
1. “Hive”
2. “Protherozoic”
3. “O44mzp”
4. “Lupine”
5. “The 27th Sun”
6. “Being Boiled”
7. “We Are ‘E’ ”
8. “Dismal Jimmy”
9. “The Retreat”.