GABRI CHE PENSI? Romanzo breve.

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scritto insieme ad Ada Schettini.

CAPITOLO X
Ed in una stanza non troppo lontana da quella di Ali, Pietro e Gabri, appena arrivati, si stavamo spogliando delle loro giacche.
-Vuoi un po’ di vino?- chiese Pietro lasciando le chiavi su una mensola dell’ingresso.
Gabri si stava guardando intorno. Non era mai stata a casa di Pietro ed era sempre stata curiosa di vedere le case degli altri che, pensava, riuscivano a raccontare tanto di chi le abitava. La stanza in cui era entrata, appena varcata la porta, era un salone arredato con gusto moderno, con un grande divano bianco che faceva angolo e, sopra, cuscini arancioni. La stanza era buia e Gabri non riuscì a capire il colore delle pareti ma fu colpita dalla quantità di fotografie di famiglia riposte in ogni spazio vuoto di mensole e tavolini che occupavano la stanza.
“Sembrano una famiglia felice” pensò Gabri passando con lo sguardo su una foto che ritraeva Pietro, di qualche anno più piccolo, con un sorriso grande e felice, abbracciato alla madre. Istintivamente Gabri guardò il Pietro che l’aveva portata in quella casa, poi di nuovo quello della foto. Sembravano così diversi. Il Pietro che aveva conosciuto era silenzioso, riservato, introverso. Con quel sorriso non l’aveva mai visto.
“E’ bello, cazzo!” pensò Gabri.
Lo vuoi o no questo vino?– insistette Pietro, che ancora non aveva ricevuto risposta.
Un solo bicchiere!– rispose Gabri, tornando presente.
Mica ti volevo dare tutta la bottiglia, eh!– puntualizzò Pietro, con una smorfia, recandosi verso la cucina.
Gabri lo seguì e sorrise nel trovarlo indaffarato a cercare l’apri bottiglie.
Chissà perche i maschi non sanno mai i posti in cui trovare le cose!– sentenziò Gabri.
Pietro lesse quella provocazione come un’accusa personale, lui che perdeva sempre tutto e non sapeva poi dove cercare per ritrovarle.
Si imbarazzò di quel colpo basso e si rallegrò di aver trovato l’apri bottiglie prima di dover pensare ad una risposta da darle.
Le versò il vino in due calici che erano evidentemente stati lavati da poco, perché li trovò facilmente riposti a testa in giù sul lavabo della cucina.
A cosa brindiamo?– chiese Pietro prendendo il calice, contento di aver anticipato la ragazza e di aver lasciato a lei il compito, duro per lui, di dare nomi alle situazioni.
Brindiamo al ritrovamento dell’apri bottiglie, e del tuo sorriso!– e mentre lo disse Gabri avvicinò il bicchiere a quello di lui. Pietro la guardò stupito, stava effettivamente sorridendo, e non se ne era neanche accorto.
Brindiamo!– e avvicinando anche lui il bicchiere, pensò che gli piaceva quel brindisi senza pretese, ma sincero.
Brindarono e si baciarono.
Furono baci resi appassionati dal desiderio che cresceva ogni qual volta parti nude dei loro corpi si toccavano, le guance, il collo, le mani, le braccia. Ma c’era qualcosa che ad ogni bacio li rendeva più estranei, più lontani.
Gabri pensò ad Ali, a come aveva fatto finta di non notare il malessere dell’amica e mentre Pietro l’accarezzava, si sentì fuori luogo.
Pietro accarezzava il collo, e giù per il petto, dimenticandosi quasi a chi appartenessero quei seni prosperi, di chi fossero quelle mani, quelle labbra. Non gli importava. Erano mani, labbra, seni che avevano risvegliato il suo desiderio e che potevano appagarlo, questo solo gli importava.
Pietro, voglio tornare a casa.- disse Gabri, con calma, quasi rassegnata a se stessa, interrompendo i baci e le carezze.
Come vuoi.– rispose Pietro, sforzandosi di usare un tono gradevole, che potesse mascherare il fastidio che provava per il suo desiderio insoddisfatto.
Il ritorno fu silenzioso e Pietro si accorse che Gabri aveva perso gran parte della sfrontatezza che aveva mostrato durante la serata ma non voleva sapere perche. Aveva sempre avuto paura di entrare nei labirintici pensieri di una donna, e perdersi.
Siamo arrivati..sono stato bene con te,Gabri– le disse fermando la macchina. Questo, almeno, glielo doveva, pensava.
Anche io Piè.– tagliò corto Gabri scendendo dalla macchina, senza troppe moine.

Chiuse la portiera e si avviò verso casa.

….to be continued!

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.