Oggi Napoli è triste, oggi sono ben due anni che va avanti con un pezzo di cuore in meno, un pezzo di storia in meno, un pezzo di vita in meno. Stamattina, mentre prendevo un caffè al bar, c’era un insolito silenzio, una palese forma di sacra devozione, spezzata da un commosso “Pinuccio è sempre Pinuccio“, proveniente dal cassiere e confermato da tutti i presenti.
Che forza della natura Pino Daniele, una forza così grande da essere fonte di unione di tutti i napoletani, indistintamente, forse anche più del calcio.. e che sogno cantare “Yes I know my way” in curva al San Paolo, per attutire l’attesa dell’inizio della partita!
Pinuccio è stato in grado di cristallizzare ogni momento della nostra vita, step by step, in una canzone: “Resta cu’ mmè” per i nuovi inizi romantici, “Quanno chiove” e “O’ munn va” per le fasi di introspezione tinte di speranza, “Bambina” per addolcire i momenti velenosi con il ritmo dei sogni, “Basta na jurnata e’ sole” per darci la carica nelle giornate spente. E potrei andare avanti all’infinito, perchè in ogni testo è contenuto un frammento di vita, un ricordo, un pensiero che mi appartiene e che è soltanto mio, mio e suo, suo perchè lo ha indovinato e descritto per me, per tutti noi.
Pino, “putess essere allera”, ma oggi proprio non ci riesco.. il tuo cuore, ti ha tradito il tuo cuore, lo stesso che tradì tuo fratello Massimo Troisi.. lo stesso a cui entrambi dedicaste una canzone, quella che ci ha insegnato tanto: “O ssaje comme fa ‘o core“.
Ci manchi Pinù, anche se sei sempre con noi e non smetterai mai di cantare nelle nostre case, nelle nostre auto, nei vicarielli stretti stretti degli scugnizzi, nelle pizzerie, di fronte al mare, sotto i raggi del sole, nel cono d’ombra del Vesuvio, nella tua Napoli che ti amerà sempre!
Classe ’92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli.
Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po’.
