Nazarin e Kaurna Cronin live @ Off Officine Sonore di Lamezia Terme

© Antonio Bastanza

Il 13 aprile, presso l’Off Officine Sonore di Lamezia Terme, è stata organizzata un’altra grande serata all’insegna della buona musica. Il locale, per chi non lo conoscesse, è intimo e raccolto e si fa sempre in quattro per portare in Calabria concerti di un certo spessore per l’ambiente alternativo musicale. Questa volta il protagonista è stato il folk rock nelle sue diverse sfaccettature: quello più solare, direttamente dalla terra dei canguri, degli australiani Kaurna Cronin, e quello più sofferto del catanese Salvo Ladduca  aka Nazarin e della sua band. Un peccato per chi non c’è stato perché i due gruppi meritavano, eccome.

I Kaurna Cronin sono tre giovani ragazzoni alti e biondi accompagnati da una batterista, che hanno divertito i presenti con tanto di country rock western e musiche da fischiettare, immaginando di essere in un ambiente diverso, immersi in una natura vasta e sconfinata, accompagnati dal sole e dal vento.

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La band è in tour in Italia, in questi giorni in Sicilia, e ritornerà in Calabria il 20 aprile, all’Acquario Bistrot di Cosenza, all’interno della rassegna Comfort Me.

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Dopo la giovane band è salita sul palco quella di Salvo Ladduca, Nazarin, musicista Catanese, membro fondatore dei Marlowe. Catania, per tanti è sinonimo non solo una terra calda e ospitale, ma di ricerca, studio, attenzione e sacrificio necessari per raggiungere un solo obiettivo: quello di produrre e distribuire musica di qualità.

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E ci riesce da anni grazie anche al lavoro di un’etichetta tenace come Viceversa Records. Ed è proprio Vicerversa che ha creduto al progetto solista di Nazarin, che, nell’album “La mattanza dei diavoli” come il giovane predicatore del film di Buñuel, dà voce alla propria anima e racconta le storture di una società malata e apatica. Per questo tour, Nazarin si è spinto in una nuova avventura, quella di presentare dal vivo i brani del suo nuovo disco, in uscita nei prossimi mesi. Sul palco è accompagnato da una band di ottimi musicisti oltre che suoi personali amici, con i quali negli anni si è trovato spesso a collaborare:

il batterista Enzo Velotto, fondatore dell’etichetta Viceversa, che ha suonato coi Flor de Mal, con Alessandro Fiori e sarà presto in tour con Luca Madonia dei Denovo, il bassista Enzo Ruggiero anche lui Flor de Mal, oltre che membro della band dei primi dischi di Carmen Consoli, e al synth e ai cori Gianpaolo Peritore (1,21 Gigawatts, Mandragora, Saracinescaizer).

La scaletta si è ben miscelata tra i nuovi pezzi e i precedenti. Ciò che accomuna il “vecchio” e il nuovo sono sempre le liriche molto ispirate e intense di Salvo, poesie scure, denunce aperte di questioni mai risolte, racconti di terre desolate, calpestate e bruciate, ma anche di incontri, opportunità, passioni.

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Testi che parlano e profumano di vita e delle sue maledette contraddizioni. Se in “La Mattanza dei diavoli” il protagonista è il folk più scuro e livido, seppur “colorato” da un’essenza blues viva e passionale il “nuovo” Nazarin si presenta più diretto e istintivo, i brani sono più suonati, le ritmiche più sostenute. L’esperienza degli ultimi anni passati a suonare e condividere palchi e passioni e di un periodo per lui energico e intenso, confluiscono nei nuovi pezzi. L’alchimia che viene a crearsi con gli altri musicisti sul palco esce fuori: l’apporto dato dalla struttura granitica di basso e batteria e dal sapiente utilizzo del synth, che rendono il suono più attuale, danno ai pezzi un’aura più aperta e solare. Una canzone tra tutte è la travolgente “Dei mille incroci

“Perché l’anima non ha stagioni né alloggi è una questione di follia e di incroci”

“Perché l’anima non ha stagioni né alloggi è una questione di ironia e di incontri”

Anche “Genesi”, altro pezzo nuovo, conquista grazie anche al ripetersi di un mantra ossessivo:

“Manca tempo – mancano iniziative – mancano cicli”

Altrove nei pezzi strumentali trova spazio sperimentazione e ricerca sonora, che raggiunge il suo apice in momenti di rock intenso e struggente.

La serata all’Off si è conclusa tardi, il viaggio fino a Cosenza non è proprio una passeggiata, ma quando c’è l’occasione di ascoltare musica di qualità ne vale la pena…Sempre!

 

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