Con JACK SAVORETTI al Fabrique di Milano di ritorna indietro nel tempo, negli anni sessanta

A cura di Lucia Filardi

L’eterno romantico Jack Savoretti si trova davanti un Fabrique stracolmo per la sua data di Milano del 17 aprile. Cosa inaspettata per lui che ribadisce come gli sembri assurdo e incredibile il risultato che ha raggiunto ad oggi nella sua carriera, ma un risultato meritatissimo invece per noi e per tutti i suoi fan italiani.

L’artista anglo-italiano sale sul palco assieme alla sua band sulle note di Candlelight, brano uscito come singolo e contenuto nel suo ultimo album uscito poco più di un mese fa. Considerato forse l’album più importante di Savoretti, è sicuramente molto importante per lui che lo presenta fiero al suo pubblico:

“È un onore suonare per voi stasera questo album made in Italy!”

ricordando appunto le origini di questo disco che è stato interamente registrato a Roma e che riporta alle sonorità vintage ispirate all’Italia degli anni sessanta. E infatti a questo concerto sembravamo catapultati tutti indietro nel tempo, proprio negli anni sessanta, con solo un pianoforte al centro del palco e la sua street band di fiducia alle spalle.

È stato un concerto intimo, tra un Jack Savoretti che cambia chitarra ad ogni canzone senza celarsi alle luci dei riflettori, tra dichiarazioni di non saper suonare il pianoforte, ma che poi invece lo suona divinamente. Il pubblico gli urla che non ce n’è per nessuno, che è il numero uno, e “Forza Genoa!”. Ormai dire Jack Savoretti è dire Genoa, d’altronde lui canta con la bandiera della sua squadra del cuore appesa al piano.

Dopo una carrellata di canzoni e una breve pausa Jack torna sul palco e canta il brano che dà il nome al suo ultimo disco Singing To Strangers, e racconta:

Il titolo è nato da una conversazione di mia figlia con una sua amica. L’amica le chiedeva che lavoro facessi e mia figlia ha risposto: Non lo so sinceramente, va in giro per il mondo a cantare a degli sconosciuti”.

Jack Savoretti si conferma uno di quegli artisti “nostrani” che portiamo nel cuore e che vantiamo di avere. È anche lui a vantarsi della sua italianità, scherzando magari sul fatto di non sapere bene la lingua ma che “comunque”, dicono alcuni fan, “usa molto meglio della maggior parte degli italiani”, e come dargli torto? I verbi effettivamente li ha azzeccati tutti.😁

La scaletta del concerto presenta quasi interamente l’ultimo disco e qualche successo dei dischi passati:

Candlelight

Love Is On The Line

Dying For Your Love

Better Off Without Me

When We Were Lovers

Sweet Hurt

What More Can I Do

Things I Thought I’d Never Do

Ancora Tu (cover Lucio Battisti)

Soldier’s Eyes

Catapult

Home

Tie Me Down

Youth & Love

Touchy Situation

The Other Side Of Love

Greatest Mistake

Back Where I Belong

Singing To Strangers

Going Home

L’estasi Dell’oro (cover Ennio Morricone)

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