Tra melodia, rock e parole intimistiche dai riflessi sociali: il nuovo disco di Luciano Tarullo

A cura di  Giovanni Graziano Manca

Luciano Tarullo

L’isola

 

Tracklist

1 È così che va il mondo

2 Il senso di noi

3 L’isola

4 Spalle al muro

5 Tu da che parte stai

6 Benvenuto

7 Come un angelo senz’ali

8 Il tempo

9 Quello che resta

 

“L’isola” è la proiezione del mio “mondo interiore” e la mia personale visione e rappresentazione di quello esterno. Un piccolo universo confidenziale.

È la sintesi estrema, formulata dallo stesso Luciano Tarullo, di ciò che il nuovo album del cantautore di Agropoli (in provincia di Salerno) rappresenta per se stesso. E noi, che quando abbiamo letto quanto in epigrafe ancora l’album non l’avevamo ascoltato, non tardiamo ad accorgerci (ma prima questo pugno di belle canzoni lo abbiamo ascoltato, traccia dopo traccia) che condividiamo la rapida analisi tarulliana. I testi, in effetti,  appaiono intimi ed esprimono una personalità sincera, quella dell’autore, e un modo di pensare deciso; allo stesso tempo (si leggano le parole tra le righe) pescano nel sociale e nel malessere dei nostri giorni, nel disagio di un mondo che non può soddisfarci.
Un disco, “L’isola”, vascorossiano fino al midollo ma che senza dubbio mostra i tratti di una personalità artisticamente ben definita e un talento compositivo incontestabile. Nove brani (interamente scritti, cantati e arrangiati dal nostro) per complessivi trentacinque minuti di buone vibrazioni, l’album si muove essenzialmente sulla direttrice Rock’n’ Roll – canzone d’autore italiana, tra la melodia dei brani più lenti e i suoni abrasivi delle songs più conclamatamente rock. “Il senso di noi”, “L’isola”, “Spalle al muro”, “Tu da che parte stai”, peraltro, sono tutte canzoni che sembrano avere in se un DNA italianissimo, nonostante richiami alla musica rock anglosassone siano costantemente presenti.
Tra tutti gli altri, ci piace menzionare due gioielli assoluti del CD: “È così che va il mondo”, brano che apre il disco, contiene la pura e semplice constatazione dell’autore di come vanno le cose nel nostro pianeta e nella vita di ognuno: in maniera che troppo poco spesso si riesce ad apprezzare; “Benvenuto”, una canzone intima che affonda nell’esistenziale e nei ricordi dell’autore che Tarullo dedica a chi ogni giorno si interroga e si mette in discussione guardando sempre avanti.
Bel disco, quello di Tarullo.

 

 

 

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