Coronavirus – Lavoro: le richieste per MIBACT, Ministero del Lavoro e INPS a favore degli intermittenti dello spettacolo esclusi dal DL Cura Italia

© Roberto Fontolan

Emergenza Coronavirus – Mercato del lavoro

Intermittenti dello spettacolo: si chiede al Governo di garantire
sostegno al reddito fino alla fine della chiusura
disposta dalla legge.

ShowNet, la rete di cooperative che comprende Doc Servizi, scrive
a MiBACT, al Ministero del Lavoro e all’INPS: «Sia dato seguito all’impegno di garantire una continuità di reddito anche ai lavoratori intermittenti dello spettacolo e fino alla fine dell’emergenza».

Il supporto anche da parte del vincitore del Festival di Sanremo, Diodato.

 

Si aprono importanti spiragli per i lavoratori intermittenti dello spettacolo, finora esclusi da ogni tipo di sostegno previsto dal decreto legge Cura Italia. Rispondendo in commissione Lavoro della Camera a un’interrogazione sui lavoratori intermittenti dello spettacolo, il Ministero del Lavoro ha spiegato che «sentito anche il Ministero dei Beni culturali, favorirà nel primo decreto legge utile, l’inserimento di misure di sostegno economico volte a tutelare l’intera platea dei lavoratori del settore dello spettacolo, a prescindere dalla tipologia del contratto di lavoro in essere, trattandosi di uno dei settori maggiormente colpiti dalla chiusura generalizzata delle attività».

 

Demetrio Chiappa, presidente di Doc Servizi, la più grande cooperativa italiana nel settore spettacolo, che da due mesi sta portando avanti le istanze di questi lavoratori, accoglie con soddisfazione queste dichiarazioni e rilancia: «Accogliamo con piacere questo impegno e, raccogliendo l’invito del ministro Franceschini ad avanzare proposte, presentiamo alcuni suggerimenti. Per i lavoratori intermittenti dello spettacolo, che hanno sempre pagato contributi e tasse, è necessario capire come garantire loro una continuità di reddito fino alla fine dell’emergenza. Considerando gli ammortizzatori che sono a! d oggi disponibili, riteniamo che i lavoratori intermittenti dello spettacolo debbano avere accesso alla CIGD in corso di rapporto o, in alternativa, agli 800 euro del bonus spettacolo, in base alla loro condizione professionale. Invece, coloro che non accedono o hanno esaurito il periodo di integrazione salariale, devono ottenere l’indennità di disoccupazione NASPI anche quando i lavoratori non sono in chiamata».

 

Intanto è stata inviata una lettera ai ministri Dario Franceschini e Nunzia Catalfo e al presidente e al direttore dell’INPS, Pasquale Tridico e Gabriella Di Michele, da parte di ShowNet (la rete di cooperative del settore spettacolo che comprende AMS, Crea Stage, Crew Room, Doc Servizi, Doc Creativity, fasolumusic.coop, NRG, Techne, Tempi Tecnici) in cui si chiede innanzitutto di correggere l’improvvido richiamo alla Circolare 47/2020 alla precedente circolare 41 del 2006 – improvvido perché nel 2006 non c’era il Covid-19!

 

L’obiettivo è di rendere possibile l’applicazione degli ammortizzatori sociali attualmente esistenti per i lavoratori dipendenti facendo sì che i lavoratori intermittenti dello spettacolo:

  • possano accedere al FIS o alla Cassa in deroga per 9 settimane perse dal 23 febbraio in poiin base alle retribuzioni medie dello storico dei 12 mesi precedenti, non solo per le giornate di lavoro chiamate e poi annullate;
  • ottengano l’indennità di disoccupazione NASPI quando non sono in chiamata (cioè con contratto in essere ma “dormiente”) nel momento in cui non accedono o hanno esaurito il periodo di integrazione salariale.

 

Approfondimenti

 

Chi sono i lavoratori intermittenti dello spettacolo?

 

L’intermittente dello spettacolo è un lavoratore subordinato con un rapporto di lavoro “dormiente” che si accende solo quando è “in chiamata”. Se non è chiamato a lavorare, resta un lavoratore dipendente che, però, nei giorni di non lavoro non matura né retribuzione, né diritti, né ha accesso a indennità riservate ai disoccupati (come la Naspi), né al reddito di cittadinanza.

La peculiarità di questo contratto, molto utilizzato nel mondo dello spettacolo ma poco conosciuto fuori da esso, fa sì che oggi i lavoratori intermittenti non possano accedere con certezza a molte delle indennità previste per l’emergenza Covid-19. Oggi i lavoratori intermittenti dello spettacolo, che sono oltre 200.000 in Italia e rappresentano i 2/3 dei lavoratori del settore, infatti, non hanno diritto né alla cassa in deroga né alla disoccupazione in base al decreto legge Cura Italia, pur avendo scelto la legalità, pagando regolarmente tasse e contributi.

 

Perché molti dei sussidi previsti non li riguardano?

 

  • Non possono accedere alla Naspi, perché il rapporto di lavoro, pur essendo “dormiente”, è ancora in essere.
  • Non possono accedere al FIS o alla cassa integrazione in deroga in quanto questi strumenti vengono calcolati sul lavoro futuro. Essendo quello degli intermittenti un lavoro a chiamata, in questo particolare momento, non esistono chiamate per i prossimi mesi, quindi non è possibile calcolare questi ammortizzatori nel loro caso. Nonostante tutte le Regioni (cui spetta la gestione della cassa in deroga), cogliendo il senso del Cura Italia, abbiano deliberato di erogare l’indennità per COVID-19 in base alla media degli ultimi 12 mesi, nella circolare attuativa per applicazione degli interventi salariali n. 47 del 28 marzo 2020 L’INPS, richiamando la circolare 41/2006 p.4-5, ha stabilito che agli intermittenti spetta indennità delle sole giornate di cui era stata già effettuata la chiamata prima della sospensione delle attività, quindi di poche giornate o nessuna giornata e non per le 9 settimane previste dal Cura Italia retribuite sulla base dello storico dei 12 mesi sarebbero state realizzate e invece sono state perse.

La petizione #nessunoescluso e il sostegno dei big della musica italiana

La Fondazione Centro Studi Doc a fine febbraio aveva lanciato un appello per il sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo, che ha oltrepassato le 45mila firmehttps://bit.ly/nessunoescluso-doc.
A supporto si sono mossi associazioni, tecnici, artisti e big della musica e dello spettacolo italiano (tutti i nomi qui https://bit.ly/2UX89YC), tra cui anche Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Fabio Concato, Cristina Donà, Brunori Sas, Eugenio Finardi, Frankie Hi Nrg e Subsonicache hanno dato il loro contributo alla realizzazione del video #NessunoEsclusohttps://bit.ly/2x1rb85.

 

Anche il vincitore della 70esima edizione del Festival di SanremoDiodato, ha pubblicamente espresso il suo sostegno alla causa degli intermittenti e alle richieste della Fondazione: https://bit.ly/3cwynbJ.

 

Gli attori coinvolti

 

Fondazione Centro Studi Doc in breve
La Fondazione Centro Studi Doc svolge attività di ricerca, documentazione, formazione e condivisione per sostenere la dignità del lavoro, con particolare attenzione ai settori dell’arte, della creatività, della cultura, della conoscenza e della tecnologia, più in generale a tutti gli ambiti economici e sociali antichi o nuovi in cui le tutele sono scarse e dove il lavoro non viene riconosciuto. La Fondazione Centro Studi Doc collabora con enti pubblici e privati e approfondisce anche con le istituzioni proposte innovative in tema di lavoro, sicurezza e incolumità dei lavoratori, finanza etica e innovazione sociale. Approfondisce con un approccio multidisciplinare e uno sguardo europeo le pratiche della cooperazione, della condivisione e dell’autogestione come strumenti privilegiati di sviluppo economico sostenibile, di inclusione sociale e di promozione umana individuale e collettiva. La Fondazione Centro Studi Doc ha dato vita ! anche a due comitati tecnico scientifici: impACT, un osservatorio composto da esperti nazionali e internazionali per studiare l’impatto delle tecnologie nel mondo del lavoro e della società civile, e Pegasus company, un gruppo di lavoro che studia come supportare lo sviluppo di cooperative di autogestione. La Fondazione svolge la sua attività ispirandosi ai principi della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti umani. È parte della rete Doc, la più grande piattaforma cooperativa in Italia nel settore della creatività e della cultura, con oltre 8mila soci, 34 uffici su tutto il territorio nazionale e 1 neonato all’estero, a Parigi.
www.centrostudidoc.org

 

Doc Servizi e Rete Doc in breve

Fondata da 9 artisti nel 1990 a Verona, Doc Servizi nasce come cooperativa di produzione e lavoro finalizzata a supportare e valorizzare i professionisti del campo della musica, dell’arte e dello spettacolo. Oggi, a 30 anni di distanza, è la cooperativa di spettacolo più grande d’Italia. Il successo e la versatilità del modello Doc ha portato nel tempo alla gemmazione di altre cooperative oggi riunite nella rete di imprese Doc. Con oltre 8.000 soci, 34 uffici in Italia e 1 all’estero, a Parigi, un fatturato aggregato di 71 milioni di euro nel 2019, la Rete Doc si configura come il più grande network cooperativo italiano di professionisti dei settori musica, spettacolo, cultura e creatività.

www.docservizi.it

 

ShowNet in breve  

ShowNet è il nome che è stato dato al contratto di rete siglato a inizio 2018 tra cooperative impegnate nei servizi tecnici dedicati ai settori dello spettacolo e degli eventi culturali e artistici in genere. Con la sua stipula le cooperative coinvolte in ShowNet costruiscono un’alleanza che tra gli obiettivi ha quello di promuovere la cultura della legalità e della sicurezza tramite l’adozione di strategie comuni. La rete comprende: AMS, Crea Stage, Crew Room, Doc Servizi, Doc Creativity, fasolumusic.coop, NRG, Techne, Tempi Tecnici.

www.shownet.info

 

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