
di Francesca Ciardullo
“Chi non ama queste immagini non ama la poesia”: con queste parole Jack Kerouac, uno dei più grandi maestri della letteratura, commentava le fotografie degli Americani di Robert Frank, uno dei più grandi maestri della storia della fotografia. Io dico che chi non ama le immagini di SHV-SHP non ama il punk hardcore. Di certo però non stiamo parlando di grandi maestri o di icone della fotografia mondiale, quanto piuttosto di gente da sempre legata agli ambienti diy e alla controcultura.
SHV-SHP (acronimo di “Se Ho Vinto Se Ho Perso”, titolo di un disco dei Kina, hardcore band italiana di spicco negli anni 80) è infatti una fanzine fotografica collettiva che racconta i concerti underground di tutta Italia nell’ultimo quarto di secolo.
Nasce nel 2020 dall’incontro di BiZed Photozines e Inferno Store, rispettivamente l’etichetta di fanzine fotografiche ideata da Matias Biglieri e Michele Zedda, e il negozio di dischi gestito da Claudia Acciarino e Martina Ronca a Roma a via Nomentano.
Cinque anni, 90 autori tra testi e foto, 230 band, centinaia di immagini raccolte in pagine rilegate a mano che congelano sulla carta ciò che si può vedere durante i live negli spazi autogestiti di ogni regione d’Italia.
Sabato 5 aprile il quinto “compleanno”, l’ultima chiamata al Bar Volo a Roma, con la presentazione del nuovo volume della serie (il sesto) dedicato al Nord Italia e l’esposizione del materiale fotografico nella mostra “Clàud-5 anni in una call”.
Auguriamo lunga vita a SHV-SHP, a chi sta costruendo un’eredità visiva in bianco e nero di un mondo decisamente variopinto.

di +o- POP