Mokadelic: “Cronache di emozioni”

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Tracklist

disc 1:

1. Sleep One Eyed (feat. Nicolò Fabi)

2. Engel

3. Nest Memories

4. Funerary Flute

5. Stepchild

6. Dust Devil

7. Demos Cityzen

8. Star Creatures

disc 2:

9. Human Circuit

10. Raw Modules

11. Koenji

12. Plastic Child

13. Jelly Beans

14. Sonder

15. Food Computers

16. Waste

 

Conosciuti ai più per aver composto la colonna sonora di “Gomorra” e di “Come Dio comanda” di Salvatores, i Mokadelic, band post-rock romana, hanno da poco pubblicato “Chronicles“, un doppio cd/vinile uscito per Goodfellas Records.
Si tratta di brani inediti, che non dovranno sonorizzare film o immagini. Tuttavia nel DNA della band ci sono componimenti per cinema e televisione, e il loro mood creativo, fortunatamente, traspare in ogni traccia.

Il Volume 1 è di ispirazione post-rock mentre il Volume 2 è più legato all’elettronica.
Ascoltare i brani dei “Mokadelic”, anche questa volta interamente strumentali, significa per forza associare immagini alla musica, attendere da un momento all’altro una svolta, una catarsi immaginifica e creativa, che sceglie di non compiersi o esplodere ogni volta, riuscendo a creare un turbinio emozionale e di attesa che cresce e muta in ogni brano. I loro punti di riferimento sono gli Slint, nelle distorsioni e nei crescendo sonori, i Mogwai per le emozioni in bilico tra angoscia e meraviglia che la loro musica evoca, i trasognanti Sigur Rós e le colonne sonore italiche anni ’60-’70, tra tutte quelle del maestro Morricone.
Il primo disco, tutto davvero fortemente ispirato contiene qua e là alcune gemme:
Sleep one eyed”, vede la collaborazione, come già in passato, di Niccolò Fabi alle tastiere, ed è un incipit del disco davvero sublime e sognante; “Nest memories Engel” e “Dust devil” hanno la capacità, più di altri pezzi, di far vibrare le corde dell’anima passando da sonorità lievi a esplosioni sonore.
Nel secondo disco, come abbiam detto, i “nostri” cambiano registro musicale, e riescono ancora a convincerci. Se qui l’ispirazione rimanda anche ad altri mostri sacri, i Radiohead, come è chiaro dalla travolgente trance psichedelica iniziale di “Human Circle”, le emozioni e l’originalità creativa non mancano mai. Ancor più che nel primo lavoro, nel secondo disco c’è un discorso di continuità tra un pezzo e l’altro, come se i Mokadelic continuassero ancora a raccontare in musica la storia di un film toccante e vibrante, più angoscioso e ricco di colpi di scena rispetto al primo disco, com’è chiaro dal singolo “Koenji”.
Chronicles” è sicuramente uno dei migliori ascolti di quest’anno, un album che dimostra come i Mokadelic siano diventati una grande realtà musicale italiana, che guarda e punta in alto, ponendosi come unico obiettivo quello di suscitare emozioni, le stesse che possiamo provare davanti ad una grande pellicola cinematografica.

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