Dulcamara: il giro del mondo partendo dalla Romagna

 indiana-dulcamara

 

Tracklist

“Rituale”

“Ladum”

“Terminal”

“Luce Di Frontiera”

“Si Piange Mai”

“Sogni Lucidi”

“La Casa Di Fronte”

“Deserto Vivo”

“Stelle Identiche”

“Awona Wilona Song”

“Da Qualche Parte”

“Labirinti Immaginari”

“Verso Nord”

I Dulcamara, band nata a Faenza nel 2006, è formata da: Mattia Dulcani (voce, piano, chitarre) Nicola Chiarini (chitarra) Thomas Festa (chitarra) Massimo Sbaragli (basso). Dediti al Folk Psichedelico più raffinato, dall’ Etnica al Country possiedono un sound piuttosto variegato, che spazia dal Pop Psichedelico della Beat Generation al nostrano neo cantautorato Indie, dalla musica Gipsy  fino all’ Alternative Pop, il tutto condito da un approccio decisamente Sixties.

Il nuovo lavoro di tredici tracce si intitola Indiana : un viaggio musicale nelle radici sonore e artistiche dei “nostri” ragazzi della provincia di Ravenna, che, attraverso un lavoro denso e ricco di stratificazioni, ci accompagna per mano lungo le varie latitudini soniche del globo. Si va dagli strumming “folkeggianti” alla Goat intrisi di psichedelia Western in “Rituale”,  “Deserto Vivo” e “Ladum”, canzoni magiche che si espandono dolcemente tra ukulele, percussioni, chitarre acustiche e slide ultra riverberate, ad episodi più “Lo-Fi Indie” come “Terminal”  o la delicata  “Si Piange Mai”  con i suoi richiami alle, ora più che mai, fondamentali sonorità fine settanta di Lucio Dalla. 

Arrangiamenti raffinati quindi, ma non solo, anche grande cura nello scegliere le parole, i suoni e i ritmi, come nel Groove cervellotico di scuola Talking Head di “Luce Di Frontiera”  e  “Da Qualche Parte”  e timbriche vocali che, in uno strano ma funzionale mix, incrociano il cantato italico leggermente biascicato di scuola  Zocca ora rivisitato anche da band come The Giornalisti, L’Officina Della Camomilla, Calcutta e le armonie vocali classiche alla Beach Boys (o più recentemente alla Fleet Foxes). Ci sono poi anche “pillole” di saggiezza Folk Romagnola come la brevissima “Sogni Lucidi” e l’ Indie Western di “Labirinti Immaginari” .

Toccano l’ apice, dal mio punto vista, quando le loro atmosfere più solenni ed evocative si fondono al loro mood Pop psichedelico, restituendoci vere e proprie gemme musicali Pop dal respiro internazionale e dai grandi ritornelli come la bellissima “La Casa Di Fronte” con la sua intensa apertura Pinkfloidiana o “Awona Wilona Song” affascinante crescendo lunare caratterizzato da una melodia semplice ed universale, ricetta che, come ci insegnano Bob Dylan e i Beatles, funzionerà sempre.

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