Tracklist
Spleen
Blank Sheet
My Tired Heart
Chains
Promise
Clown
The Meaning FadesNot a Love Song
Moth
Awaiting
Spleen II
Di Paolo Cunico
Il disco di Neil, “Black Flowers”, prodotto da Paolo Messere (Blessed Child Opera) che uscirà per Seahorse il 13 Dicembre parte da lontano non solo per l’opera alla quale si si ispira, lo “spleen et idéal” contenuto ne “I fiori del male” di Charles Baudelaire, ma anche per il percorso fatto dal cantautore veneto per arrivare a concepire quest’ album.
Prima un’esperienza con una band, poi il primo lavoro solista ed ora di nuovo assieme a due compagni d’avventura, per dare origine ad un disco scuro e malinconico, che vuole fare breccia nel cuore dell’ascoltatore attraverso l’intimità, raccontandosi, con la speranza di raccontare anche qualcosa di chi ascolta.
“Black Flowers” è un disco che vuole farci guardare allo specchio, facendo leva su ricordi che abbiamo cercato di nascondere in qualche antro remoto della nostra testa, ma senza la brutalità di un decotto di ayahuasca.
Neil cerca di trasportarci dolcemente fra i nostri ricordi assecondati dalle ritmiche, come il dolce crescendo di “Promise” o i cambi di ritmo di “Chains”. Queste atmosfere trasmettono la sensazione che per un attimo, ci si stia prendendo cura di noi stessi, affrontando sì dei ricordi dolorosi, ma in modo calmo e tranquillo, come se stessimo leggendo un romanzo prima di addormentarci.
Ci prendiamo cura di noi stessi come la band si è presa cura di questo disco: niente è lasciato al caso, tutto si incastra molto bene ed i suoni sono ben bilanciati, fin troppo forse. Perché questa estrema pulizia va a snaturare un po’ l’anima molto intima del disco, facendolo sembrare a volte troppo distaccato, poco partecipato.
Ma come biasimare Neil? Alzi la mano chi non avrebbe un minimo di timore di stracciarsi tutte le vesti e mettersi completamente a nudo di fronte ad un pubblico di sconosciuti.
Nel complesso siamo di fronte ad una band che esprime la propria creatività in maniera genuina, senza seguire nessun tipo di logica extra artistica, esprimendo una loro idea di musica dalla prima all’ultima traccia del disco e questo, che vi piaccia o non vi piaccia Black Flowers, è sempre da rispettare.
Nato sotto la stella dei Radiohead e di mani pulite in una provincia dove qualcuno sostiene di essere stato, in una vita passata, una motosega.