Vista piazza Medaglie d’Oro

 

{…} TRE.

In quei pomeriggi freddi, quando fuori pioveva ed io ero a casa tua, capitava spesso di addormentarmi sul divano mentre tu studiavi.
Il profumo di quella stanza, che era il tuo profumo, mi faceva sentire al sicuro, era il mio piccolo posto nel mondo.
Mi addormentavo guardandoti alla tua scrivania, dedito a sottolineare quei libri enormi e pensavo di essere fortunata che una persona così intelligente e buona mi amasse.
Prima di metterti a studiare mi rimboccavi la copertina blu di pail fin sotto al collo e mi davi un bacio sul naso che mi riconciliava con il resto dell’universo.
Se penso a quei momenti ed alla solitudine che mi pervade adesso mi chiedo ancora come sia stato possibile perderci così.

Capitava che, quando mi svegliavo, ti andavo a fare il caffè, con la macchinetta grande perché ne volevi tanto e lo volevi bere nella tazza e, dopo, fumavamo fuori al tuo balcone fissando Piazza Medaglie d’Oro in silenzio, uno vicino all’altro, appoggiati alla ringhiera.
Che facciamo stasera??” te lo chiedevo sempre, anche se sapevo che non mi avresti risposto.
E dai che facciamo stasera??
ti metti qua vicino a me e mi dai qualche bacio quando te lo chiedo.. io in compenso ti faccio il saltimbocca per cena –

K.O., mi metteva fuori gioco quel programma, così semplice ma così pieno di quotidianità, amore, condivisione. Non lo apprezzavo tantissimo all’epoca, anche se mi faceva stare bene.
E così facevamo.. alle 19 iniziavo già a tormentarti che avevo fame, ma tu, serafico con un’inesorabilità tremenda, mi ammonivi di aspettare e mi facevi segno di sedermi sulle tue gambe.
lo vedi questo qua? E’ il miocardio.. –
Vabbuó il cuore! Parla normale!
eh, stammi a sentire, aspe’: quando inizi a rompermi le scatole senza sosta, pensa che tu hai il potere su di lui. Appaciati con questo pensiero e fammi studiare tranquillo
Quanto ridevamo, me lo ricordo come se fosse ieri!
Perché infondo a te piaceva il mio essere petulante, ti divertiva, ti inteneriva.

Quanto forte si sono scontrate le nostre vite da lasciare tutti questi cocci, semi polverizzati, sotto di noi, e nulla più?
Forse questo è il destino di tutti i grandi amori. Mi piace consolarmi così.
Così, seduta su quella panchina di piazza Medaglie d’Oro che guardavamo dal tuo balcone, con un lampione di fronte e la sua pozzanghera di luce sulla strada.

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.