“NO HUMAN DREAM”, è il titolo dell’ultimo album di Stefano Meli, in uscita per Seltz Recordz il 28 aprile. Il disco è strumentale incentrato su un tema, quello del silenzio, da contrapporre all’eccessivo rumore degli uomini capaci di distruggere tutto e di far morire ogni cosa, persino i sogni, come sottolineato dal titolo.
Non c’è periodo migliore se non questo per avvicinarsi ai suoni e alle note di Stefano Meli: difronte ad una moltitudine di tragedie, di guerre, di sangue, questo è un album che riesce, durante l’ascolto, a rimetterci in pace con noi stessi e col mondo. Le canzoni viaggiano tutte attraverso le note di un blues malinconico, vivo e amaro capace di avvicinarci ad una necessità interiore, quella di riappropriarsi delle piccole cose, della natura, degli alberi, del sole, del mare. La scelta dell’artista di non avvalersi dell’aiuto del computer durante le fasi di registrazione rende il suono più puro e libero. Il disco vede la collaborazione dei Gentless3 (Carlo Natoli al basso e al mix, Sergio Occhipinti al basso e alle Spoken Words, Sebastiano Cataudo alla batteria) e della violinista spagnola Anna Galba (Fratelli La Strada).
Petra, il brano che apre “NO HUMAN DREAM”, si muove tra il suono di un’armonica e quello della chitarra ed è un brano intenso e spiazzante. Si prosegue con pezzi che richiamano già dai nomi, alla vicinanza dell’uomo alla natura: Tree, rappresenta la ricerca di un albero per tentare il riposo e il silenzio, Sonoma la lunga strada verso il posto in cui ciascuno ha il diritto di vivere in pace, Rain è il richiamo alla malinconia delle gocce di pioggia nelle serate autunnali. Noose, il primo singolo estratto, accompagnato da uno splendido video, nel ripetersi di trame musicali stranianti e sofferte, ci riporta alla mente la tragedia di migliaia di vite, corpi e anime costrette ad un cappio stretto e soffocante. Le immagini raccontano storie di un’umanità distrutta, di un uccello (presente anche nella copertina dell’album) che non può volare, alternandole ad immagini di pace, al silenzio, alla bellezza della natura, agli alberi e al cielo. La libertà dei gabbiani in volo, sul finale del pezzo, è rappresentata dal suono di un violino che per un attimo sembra poter dare spazio alla speranza.
“NO HUMAN DREAM” è in definitiva un album ispirato e intenso che non necessità di testi e parole, poiché è la musica con la sua magia, che si dimostra capace di parlare e di trasmettere messaggi ed emozioni.