SuperFluo: il nuovo album di Irene Ghiotto tutt’altro che superfluo

 

A cura di Michela Gioia Guerrera

 

IRENE GHIOTTO

Superfluo
(Granita Records / distr. Artist First)

Il 25 ottobre è uscito il secondo album di Irene Ghiotti per Granita Records e distribuito da Artist First : SuperFluo.

Track list

1 Il giro di me stessa 

2 Assurdità 

3 Cento

4 Preghiera per tutti 

5 Gli ingegneri delle anime umane

6 Sotto a chi mi tocca

7 Amarsi e fare fiasco

8 É una canzone triste

9 Piccola apocalisse

10 Le cose

Forse vi ricorderete di lei dalla 63esima edizione di Sanremo, in quanto vincitrice della categoria Nuove proposte con il brano Baciami?. Io no, ma nel 2012 ero troppo impegnata a fingere di studiare per gli esami universitari di fronte a un gin lemon, quindi ho i miei buoni motivi. 

Me la ricordo, tuttavia, per il suo videoclip di Preghiera per tutti apparita sulla mia bacheca di FacciaLibro. Ammetto che il video mi ha favorito un leggero principio di emicrania, ma la voce della cantante mi aveva intrigato a sufficienza per non rendermene conto fino alla fine della canzone. 

 

 

Anche il testo mi aveva incuriosito… E allora, perché non provare ad ascoltare l’intero album? 

Devo dire che si è trattato di un ascolto impegnativo, non aspettatevi canzoncine facili da seguire. La tracklist attraversa luoghi insidiosi, in cui si entra tranquilli e dai quali si esce con dubbi e tormenti. Luoghi quali la propria persona e la propria personalità, la relazione con gli altri e con i partner, la femminilità e la visione della donna nel mondo della musica, la società moderna e liberi pensieri della propria memoria. 

È quindi un album variegato, una continua riflessione e ricerca della verità. 

Non usa mezzi termini e lo dice anche l’autrice in Sotto a chi mi tocca:

Non confonderti, è così chiaro il mio discorso
Come il buio delle stelle

Arriva dritta al punto su ogni argomento che tocca e pare talmente sicura di ciò che canta, che quasi mi sembra di aver da sempre avuto le sue stesse opinioni.

Apprezzo la scrittura schietta della cantautrice, che ha dato il giusto peso ad ogni sua parola, evitando di trasformare i suoi brani in canzoni piene di stereotipi o di trattare i loro temi con ingenua leggerezza. 

Unica pecca, che mi spiace scrivere visto che comunque è un lavoro che ho apprezzato molto: non mi ha lasciato la voglia di ascoltarlo all’infinito fino ad averne la nausea. 

Tuttavia lo trovo un album davvero interessante, che apre a molte riflessioni sia introspettive sia sull’impatto che la società ha su di noi, sugli altri e viceversa. Ha sicuramente lasciato un segno in me, ma purtroppo non credo che inserirò le tracce nella mia playlist.