
Martedì 5 Febbraio 2025
Shining Production e Magazzini Generali
hanno presentato
Fuckyourclique – Scusate il ritardo Tour
Gallery e articolo a cura di Luca Gipponi
Ci sono live che partono con un boato, altri con un’ovazione. Poi ci sono quelli dei Fuckyourclique, che iniziano con una folla in delirio che insulta il frontman. Pochi istanti prima che il concerto iniziasse, i Magazzini Generali di Milano, strapieni fino all’ultimo centimetro per la prima data sold out del trio, hanno iniziato a risuonare di un coro unanime e rabbioso:
“Disa Disa vaffanculo! Disa Disa vaffanculo!”
Un’accoglienza che avrebbe fatto vacillare qualsiasi artista. Non loro. I Fuckyourclique hanno risposto alla loro maniera: calcando il palco con indosso tuniche colorate e guanti bianchi, come se niente fosse. Nessuna spiegazione, nessun discorso introduttivo. Solo il caos.
Il Delirio Totale: Scaletta e Momenti Cult
Dal primo accordo de “IL POTERE”, il pubblico è entrato in un vortice di pogo furioso, trasformando il locale in una bolgia. Brano dopo brano, i tre hanno macinato pezzi senza tregua, alternando momenti di isteria pura a momenti in cui sembravano loro stessi increduli di fronte all’energia scatenata.
Punti salienti della serata? “VAI DISA” è stato un’ode all’assurdo, tra lanci di reggiseni e urla indistinte, mentre “LA CANZONE DELLA SBORRA” e la sua naturale prosecuzione “SBORRA 2” hanno lasciato il pubblico a metà tra il riso isterico e l’abbandono totale alla demenzialità del momento. “ESTATE DI MERDA” ha trovato una folla ormai in trans totale, urlando ogni parola come fosse un mantra collettivo.
Scaletta completa:
- IL POTERE
- VAI A GIOCARE CON I FIGLI DEI VICINI
- ROCK IN ROMA
- SCUSATE IL RITARDO
- LA VITTIMA
- NGMI
- STO COSÌ
- MI PIACE
- FAMILY THERAPY
- ORA DELLO SBUSTO
- LA CANZONE DELLA SBORRA
- SBORRA 2
- NAMELESS
- SUCA
- SLIME POETRY
- VAI DISA
- ESTATE DI MERDA
- A NUDO
Un Concerto da Ricordare (O da Dimenticare?)
Chiunque fosse presente sa che questa data entrerà nella storia dei Fuckyourclique. Non si è trattato solo di un concerto, ma di un rito collettivo a metà tra l’adorazione e l’insulto, tra la comicità surreale e la catarsi più pura. Se la prima data del tour è andata così, è impossibile immaginare cosa succederà nella seconda e ultima data.
Ma una cosa è certa: Disa non ha ancora risposto al coro iniziale. E forse è meglio così.