Any Other + Giacomo D’Attore – Freakout Club, Bologna 5 novembre 2016

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Ormai vedo più volte il Freakout che mio padre ed entrarci mi da quasi un senso di familiarità misto a nostalgia.
Le Tennent’s bevute durante il tragitto fanno il loro effetto ma non scaldano e qua il freddo si sta facendo sempre più pungente.
La scritta “ho sborrato qui” sul banco dove ci sta la cassa dell’up to you mi fa sorridere, i lavori in corso fuori dal locale mi turbano mentre il palco ad altezza ginocchio mi rassicura.
In apertura ci sta Giacomo D’Attore precedente visto con i Clever Square che però si son sciolti, tra l’altro qualche giorno dopo averli visti e fotografati al Tafuzzy 2015. Per l’occasione in versione acustica, chitarra e maglione che danno un po’ quel vibe autunno quasi inverno insieme alla sua voce calda che si fa strada tra il pubblico attento e quasi sobrio.

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Poi è il turno di Any Other. L’ultima volta che li vidi era Gennaio e ci stava ancora Erica. Ora da una situazione di netta maggioranza femminile si è passati ad una prevalenza maschile, il lieve cambio di formazione però non va affatto a guastare le canzoni e atmosfere dell’album, anzi. Con tutti i brani ben fissi in memoria e tanta voglia di risentirli, eccoli snocciolare una canzone dopo l’altra, un ricordo dopo l’altro, tante emozioni discordanti e miste tra loro ma unite alla fine dall’unico accordo della crescita personale.

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Dalla più attive e reattive come Something e Gladly Farewell, all’evocativa Blue Moon, è inevitabile voler muovere la testa a tempo, vivere le canzoni a fondo, magari urlando un po’ troppo su Sonnet #4 Where the hell have you been? You should have taken me away from that idiot, evocare prese a male passate e presenti che nel giro di una canzone o accordo e qualche sigaretta passano.
Senza pretendere nulla gli Any Other e soprattutto Adele con i suoi testi e melodie riescono ad emozionare, sarà banale da dire ma è così.
Il loro è un live che nella sua semplicità non stanca mai.

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Foto scattate con una Pentax ESPIO 738 + Kodak film