Dulco Mazzoleni (Moostroo) – #PiuomenoEstate

© Simona Luchini

Estate tempo di vacanze, di mare, di monti, avventure e relax. E di musica ovviamente!
Abbiamo chiesto agli artisti che in questi mesi ci hanno più emozionato con le loro canzoni di parlarci del loro rapporto con la stagione più calda dell’anno!

Ecco cosa ci ha risposto Dulco Mazzoleni chitarrista e voce dei Moostroo

© Simona Luchini

 

Dove facevi le vacanze da bambino e dove le fai ora?  Da bambino andare in vacanza era un’avventura.
Negli anni ottanta mio padre aveva un furgoncino FIAT 900 T Shango. Roba da popolo avventuroso. Era in sostanza un furgoncino, in dotazione tra l’altro anche alle forze dell’ordine, ma lo Shango era più figo perché era camperizzato. Mi sono sempre chiesto perché mai mio padre l’avesse acquistato, visto che le vacanze classiche erano a Punta Sabbioni in comoda casetta nella campagna basso veneta. Mia madre adorava spiaggiarsi, mio padre stare al fresco delle frasche. Io e mia sorella potevamo spendere un mese di assoluta libertà in giro con gli amici a fare avventure campestri per poi dirottare in spiaggia. Ma la destinazione esotica era Venezia, magica città in tempi non sospetti, dove ancora abitavano i veneziani, tra cui amici dei miei. Quella era un’altra destinazione avventurosa perché i miei, a partire dalle medie, mi lasciavano libero di perdermi nel dedalo delle calli. Grazie della domanda, mi sono commosso.
Fino a quattro anni fa invece ho sempre fatto vacanze pressoché zaino in spalla e tenda cercando luoghi selvaggi. Poi è arrivato lo gnomo, mio figlio, e le cose sono in via di sperimentazione, direzionate un po’ tutte verso la sopravvivenza energetica. L’idea sarebbe ricominciare zaino in spalla, ma è ancora complicato, vediamo…

 

Quale canzone per te significa estate e per quale motivo?  Da sempre per me estate è “La voce del padrone” di Battiato. L’album intero. Ho avuto l’imprinting da piccolo, da quando ho iniziato a capire che potevo scegliere la musica da solo. Era il 1981.

https://youtu.be/m1zysLlDdM0?list=PL3A378FFD2493B446

 

Sei sotto l’ombrellone e all’improvviso parte una canzone dalla radio del tuo vicino: quale vorresti che fosse?
Sarebbe bello partisse “Morire” dei CCCP mentre ce ne stiamo in panciolle a grattarci gli zebedei sotto l’ombrellone. Si creerebbe un bel cortocircuito, insomma sarebbe una bella sberla al torpore catatonico del momento.
Più verosimilmente mi appagherei de “La canzone intelligente” di Jannacci/Cochi & Renato, che è tra le mie preferite.

 

 

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