Esterina, l’indie rock italiano con qualcosa in più

A cura di Carolina Londrillo

Esterina

Canzoni per esseri umani

(Pippola Music)

 

Tracklist

Chiamarsi

Santo amore degli abissi

Meraviglia normale

Cometa

Te e io

Sì che lo merita

Più di me

Esterno notte

 

Esterina è un gruppo indie rock, o almeno così semplifichiamo nella loro presentazione, toscano, di Massarosa, attivo dal 2008, formato da Fabio Angeli (voce e chitarra, Massimilano Grasso (piano rhodes, tastiere, elettronica, chitarra, voce), Giovanni Bianchini (batteria), Daniele Pacini (basso) e Luca Giometti (chitarra, tastiere, elettronica).

“Canzoni per esseri umani” è il loro quarto album in studio. Inserire la band in un contesto specifico risulta subito complicato: se inizialmente con la prima traccia, “Chiamarsi” si potrebbe parlare di post-rock, su cui viene aggiunta una voce tipica dello stile indie italiano (molte volte durante l’ascolto del disco sembra quasi di sentire Divi dei Ministri), capiamo subito che gli esterina rientrano in un panorama molto più ampio. “Santo amore degli abissi” è il secondo brano dell’album ed è stato mixato da Gareth Jones, produttore, tra gli altri, di Interpol, Mogwai, Depeche Mode e Nick Cave. In realtà sembra che gli esterina abbiano subito influenze proprio da tutti questi artisti: “Santo amore degli abissi” è una canzone dove la componente elettronica è il fulcro, dove i synth la fanno da padrone, è un’atipica e interessante canzone indie italiana, primo singolo estratto sicuramente molto adatto per presentare l’album e incuriosire l’ascoltatore ad andare avanti, a capire dove il gruppo voglia dirigere l’ascoltatore. E nel disco c’è un po’ di tutto: oltre al post rock e alla musica elettronica, c’è la canzone d’autore italiana, con testi arguti e non banali, come capita per Te e io, dove in una struttura sicuramente più classica, si inseriscono suoni ben studiati e che distinguono gli esterina dalle più tipiche band di cui il panorama musicale italiano è saturo.

Gli esterina sono molto piacevoli da ascoltare, non è un ascolto complicato, a tratti è quasi pop, ma lo studio nei suoni, negli effetti scelti e anche nelle parole che compongono le storie narrate in “Canzoni per gli esseri umani” è costante e il risultato non è mai scontato. Sì che lo merita presenta un featuring con Edda, e il cantautore italiano si inserisce alla perfezione nel contesto degli esterina, dando vita a un pezzo ritmato e accattivante. L’album si conclude con Esterno notte, chiudendo una sorta di ciclo: ritorniamo a un brano più classico, meno elettronico, più atmosferico, che si chiude con una parte strumentale malinconica e coinvolgente, con un cliché del post-rock che forse non avevamo ancora trovato all’interno del lavoro degli esterina: un crescendo infinito, in cui gli strumenti si fanno sempre più forti e decisi, ma che non arriva mai all’esplosione finale e che regala una forte carica emotiva.

“Canzoni per gli esseri umani” merita un ascolto sia dagli amanti dei generi nominati, sia da chi ascolta “Un po’ di tutto”, sia da chi vuole avere a che fare con un prodotto ben prodotto e ben confezionato. Ricordiamo infatti che registrazione e mixaggio sono di Marco Lega (CCCP, Marlene Kuntz). È un disco di rottura e di maturazione, in cui gli esterina sembrano aver preso una direzione da cui difficilmente torneranno indietro, e a noi la scelta sembra azzeccata.

 

Alcune foto scattate durante il release party di Canzoni per esseri umani al GOB – Ganz of Bicchio – Circolo ARCI di Viareggio

Si ringrazia Andrea Vignali per la gentile concessione

 

 

Informazioni su Redazione 3329 articoli
di +o- POP