A cura di Marlene Chiti
12 Novembre 2018
L’iperattivo Steve Wynn torna in Italia a breve distanza dal tour che l’ha visto protagonista con i riformati The Dream Syndicate, senza band ma in compagnia dell’amico di lungo corso e sodale d’avventure musicali Chris Cacavas, già componente di Green on Red e Junk Yard Love, e ora membro degli stessi Syndicate. Esponenti di punta di quella corrente musicale mix di cantautorato, immediatezza punk e recupero della psichedelia esplosa ad inizio anni ottanta in California che risponde al nome di Paisley Underground, lasciate le rispettive band hanno avuto entrambi una fruttuosa carriera solista, incrociandosi più volte anche in altri progetti quali Danny & Dusty.
I concerti di questa tournée europea in coppia prevedono una scaletta in tre atti.
Nel primo Chris Cacavas si esibisce in solitario, alternandosi fra chitarra e tastiera,a tratti inserendo l’armonica a bocca. L’apertura con The Burden, da Anonymous del 1997, e le successive Truth e Pale Blonde Hell, dal repertorio dei Junk Yard Love, ci proiettano in un universo di canzoni velate di malinconia, in cui sono protagonisti donne fatali e amori al capolinea, quadretti di vita disperata dal sapore letterario.
Nel secondo atto Steve Wynn, pettinatura giovanile e nera giacca sbrilluccicante, esegue, per lo più chitarra e voce, una scaletta tutt’altro che scontata. Richiamando la presenza in sala di persone che hanno già assistito ad altre date del corrente tour e di amici quali un giocatore di baseball professionista, si lancia nell’esecuzione di brani trascurati da qualche tempo come Carelessly da Fluorescent, disco solista del 1994 e 1976, da The Baseball Project, bizzarro progetto musicale del 2007 condiviso con Peter Buck dei REM, dedicato appunto al baseball di cui Wynn si dichiara grande appassionato.Trova ampio spazio una buona selezione di brani scelti fra il repertorio solista, di cui un paio di pezzi, Carolyn e Younger, da Kerosene Man esordio in solo del 1990. Non mancano nemmeno i brani dei The Dream Syndicate come Out of grey, Burn e la più recente Glide per la quale viene raggiunto sul palco da Cacavas, dando inizio al terzo atto di questo concerto.
Il set principale si chiude sulle note di That’s What You Always Say e Boston dei Syndicate e al rientro per i bis Wynn si presenta nuovamente da solo per Shelley’s blues pt.2, da Melting in the Dark del 1996, salvo essere subito raggiunto da Cacavas, che accompagna in una notevole esecuzione di Disappear, ancora dall’album Anonymous.
Il concerto si chiuderebbe ufficialmente con una There Will Come a Day eseguita fuori microfono a spasso per la gremita sala dell’Ex Cinema Aurora, non fosse che, come preannunciato nelle fasi finali del set, Wynn si lancia, presso il banchetto del merchandise, in un’esecuzione chitarra e voce della cover dylaniana Tangled up in blue.
In conclusione abbiamo assistito, in un’aria rilassata e complice, ad un buon concerto e se forse i fan possono lamentare la non esecuzione di qualche classico dei The Dream Syndicate, tuttavia la scelta di riproporre in scaletta brani meno usuali e di variare molto nelle singole serate pare da premiare. La presenza di Cacavas ha inoltre evitato il rischio del possibile effetto soporifero di un puro concerto chitarra/voce costituendo anche una piacevolissima sorpresa per la qualità del proprio materiale originale.
di +o- POP