Vagabondi del rock ‘n’ roll – ELLIOTT MURPHY feat. Olivier Durand al Festival delle Colline

FESTIVAL DELLE COLLINE

ELLIOTT MURPHY
VILLA IL CERRETINO, POGGIO A CAIANO (PO) 16/07/19

 

A cura di Marlene Chiti

Festival Delle Colline: Nomen Omen.
Splendidi panorami di dolci colline toscane di giorno, danza d’abbaglianti in paurosi saliscendi con pendenze da tappa alpina del Giro d’Italia di notte. Il macinino arranca su e giù per i pendii, l’eclissi di luna ancora sullo sfondo, il momento è perfetto per rimuginare sul concerto appena trascorso.
Elliott Murphy è un signore dall’aspetto vagamente piratesco, segaligno, lunghi capelli bianchi, bandana sotto cappellone bianco.
Quarantasei anni di carriera in giro per i palchi di tutto il mondo, ci racconta, di età ne fa settanta quest’anno. I suoi inizi a New York, in locali come il CBGB’s, molto diversi dal parco della villa medicea che ci ha ospitati questa sera.

“Suono Rock ‘n’ Roll” – afferma
“Di cosa si canta soprattutto nel Rock ‘n’ Roll? D’amore, in tutte le sue forme, e di macchine”- dice sorridendo – “Un sacco di canzoni sulle auto, tanto che io non ne scrivo più!”

In effetti le sue sono canzoni apparentemente semplici, quel tipo di musica che si riconduce ad un cantautorato folk rock, apparentato con Springsteen e Dylan, microstorie in versi e musica, amori e quadretti di vita. La carriera di Murphy nasce negli Stati uniti ma cresce e si consolida soprattutto in Europa; se in patria non ha mai veramente sfondato nonostante l’appoggio di nomi importanti come Springsteen, forse perchè non abbastanza originale da distinguersi davvero rispetto ai suoi numi tutelari, in Europa ha trovato un solido seguito di appassionati che non manca mai di affollarne gli spettacoli.
Buona accoglienza confermata pienamente dalla partecipazione a questa data, nonostante sia stata messa in cartellone solo in sostituzione dello spettacolo di Olivia Sellerio, annullato a causa del peggioramento delle condizioni di salute dello scrittore Camilleri.
Murphy si esibisce stasera in coppia col fido sodale Olivier Durand

“Assieme da 23 anni”- scherza- “ ma niente figli!”

L’intesa è distintamente percepibile, nell’intimità delle battute, nella coordinazione dei movimenti e favorisce il mood gioioso dello spettacolo. La scaletta ripercorre le tappe della lunga carriera di Elliott Murphy, ripescando gran parte dei suoi pezzi più famosi come Something like Steve McQueen, su cui regala anche un brioso aneddoto legato all’attrice Ali MAcGraw, Razzmatazz, Chelsea Boots e, nei bis, Last of the Rock Stars, su cui invita il pubblico a portarsi sotto palco abbandonando le scomode sedioline, Come On Louann, Rock Ballad, per poi chiudere con Broken Poet tratta dalla colonna sonora di un film dallo stesso titolo a cui ha recentemente collaborato.
Simpatico, con una voce ancora ricca di sfumature, un repertorio di tutto rispetto e una valanga di aneddoti da condividere, un concerto di Elliott Murphy rappresenta una buona scelta per una serata in musica.