[Recensione] Tutte le volte in cui si diventa adulti, è arrivato il nuovo disco di Lucio Leoni

© Sonia Golemme

 

A cura di Serena Coletti

 

Lucio Leoni
“DOVE SEI pt. 1”
(Lapidarie Incisioni – Black Candy)

 

Tracklist:

  1. Il fraintendimento di John Cage 
  2. Il sorpasso feat. Cuba Cabbal
  3. San Gennaro
  4. Dedica feat. Francesco Di Bella 
  5. Treno
  6. Mongolfiere
  7. L’atomizzazione
  8. Mi dai dei soldi feat. Andrea Cosentino

Doveva uscire il 3 aprile, poi ad aprile siamo rimasti tutti bloccati. Ora che torniamo a mettere il naso fuori dalla finestra è arrivato: si chiama DOVE SEI pt.1 ed è il terzo disco di inediti di Lucio Leoni. È composto da 8 brani, e dovrebbe essere seguito in autunno da una seconda parte. 

A spiegare che musica fa il cantautore romano ci si perde in chiacchere senza riuscire a raggiungere un punto: c’è sicuramente la tradizione del cantautorato, ma anche degli spunti rubati al rap o all’elettronica. La verità è che Lucio è una fucina di idee che si accavallano, si intrecciano e ti investono lasciandoti senza fiato. Poi però ti riprendi, decidi di tornare su quelle note, e da quando inizi a capirle è un attimo che te ne sei innamorato.

Ad esempio, quando è uscito il suo scorso album Il Lupo Cattivo, io ho consumato Le Interiora di Filippo. Vista la velocità con cui vengono snocciolati i versi, la prima volta che l’ho ascoltata sono riuscita a captare solo qualche parola. Però erano parole interessanti, sul senso dello stare a tavola, del cibo sacro e profano, soprattutto parlavano del silenzio, che è l’impresa più folle che una persona possa intraprendere. Per capirci qualcosa di più sono finita in un viaggio fatto di libri di Erling Kagge, saggi di Carlo Sini che spiega Wittgenstein, e alla fine sono arrivata alla ricerca di John Cage. 

Non posso quindi nascondere di aver avuto un tuffo al cuore nello scoprire che proprio John Cage dà il nome al primo brano di DOVE SEI pt.1. Questo introduce però un tema nuovo, che ci accompagnerà per tutto l’album e che viene suggerito già dal titolo: Lucio Leoni, classe 1981, si guarda intorno e ci parla della posizione che ha raggiunto. L’intero disco infatti si interroga sul senso di diventare adulti, sulla necessità di mantenere un equilibrio tra la tendenza a guardarsi indietro e la voglia di sognare un futuro. Un equilibrio esiste, è quello che i romani chiamavano “hic et nunc”, il qui e ora, e lo si può ritrovare tra le righe di queste otto tracce. 

“Quant’era bello quando ci dicevano, avete tutta la vita davanti e adesso che siamo fuori pericolo guardiamo indietro cercando il futuro.”             

(Dedica)

Lucio ha cercato spesso di dar voce alla sua generazione, sin dal primo LP (Lorem Ipsum), in cui invitava (in A Me Mi) tutti i suoi coetanei ad arrendersi al fallimento perché troppo giovani per aver goduto del boom economico e toppo grandi per cavalcare l’onda della rivoluzione digitale. Ora questo filo viene recuperato in due brani dal ritmo incalzante: Atomizzazione e Il Sorpasso. L’impressione è però quella di una maggiore fiducia nei propri mezzi, tanto che nel secondo si arriva a minacciare l’attuale classe dirigente e culturale del belpaese, accusata di essere incapace di affrontare il mondo moderno.

“Sale la paura perché vedi che cresciamo, parli di progresso mentre noi evolviamo,  ti metti l’armatura mentre noi cantiamo, hai capito che lo scontro è all’orizzonte e questa volta noi vinciamo.”

Più in generale, lì dove Il Lupo Cattivo era figlio di un periodo più buio e serviva a esorcizzare, nascondendoli dietro metafore fiabesche, i mostri che incontra che si perde nel bosco, oggi emerge un atteggiamento più sereno, consapevole che “la felicità non è uno stato, è un paesino” ma comunque pronto ad accoglierla. Proprio quella necessità di usare la musica per affrontare i propri mostri, però, ha fatto sì che un album, pur complesso e stratificato, puntasse dritto al cuore dell’ascoltatore. In questo senso, purtroppo, DOVE SEI sembra perdere un po’ di urgenza espressiva, e appare figlio più di una volontà che di una vitale necessità. 

Siamo di fronte a uno stato dell’arte con cui l’autore traccia una linea, al tempo stesso traguardo raggiunto e linea di partenza. Sicuramente a questo punto aspettiamo con sincera curiosità la seconda parte per capire quale percorso, tra bivi che si aprono e strade più o meno illuminate, affronteremo insieme.  

 

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