[Musica Contro le Mafie] SOUND BOCS DIARY – Giorno 3, seconda settimana: CIARZ

“Sound Bocs”, la prima music farm a sfondo civile di Musica contro le mafieUn percorso creativo volto a risvegliare le coscienze attraverso l’arte, la cultura e l’unione che vedrà 10 artisti impegnati nella creazione di brani inediti e originali ispirati alle tematiche e ai valori di “Musica contro le mafie”. Un progetto di residenza artistica inedito in Italia che ha preso il via il 6 Settembre durerà fino a domenica 20 settembre. Supportato da “Perchicrea” di MIBACT e SIAE, Sound Bocs gode del patrocinio del Comune di Cosenza e della Partnership di PiùomenoPop, de La voce Produzione e dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Ogni artista dovrà raccontare in un diario digitale il suo quotidiano, suoi pensieri, le sue valutazioni sullo staff, sui protagonisti, suoi compagni, sui luoghi visitati, sulla gente incontrata e tanto altro. Un diario che sarà pubblicato insieme ai brani realizzati in un volume editoriale cross mediale tra contenuti testuali e musicali che saranno consultabili attraverso dei QRCode. Il volume conterrà anche le immagini dei momenti migliori della residenza “SOUND BOCS”.

 

Giorno 3, seconda settimana:  CIARZ

 

L’incontro con Marcello Ravveduto mi ha davvero toccato e forse risvegliato. Non so dirvi quali tasti abbia toccato ma quasi mi ha ricordato il valore del “raccontare il mondo” nei propri brani.

Quasi mi sono sentito inadeguato con il mio brano ed ho pensato realmente di riscriverlo da capo.

Ho avuto l’impressione che quello di cui sto parlando non sia di reale valore per l’associazione Musica Contro Le Mafie.

Poi ho riflettuto però, e mi sono detto “Fra, non puoi raccontare i quartieri spagnoli se non ci sei cresciuto”. Io sto raccontando quello che mi concerne, come realtà e problematica sociale. Perché lo conosco, l’ho vissuto e ho la credibilità per raccontarlo, anche solo per le mie origini.

I miei non mi parlavano di quando pagavano il pizzo, perché non lo facevano.

I miei mi parlavano della povertà africana, della scuola lasciata da giovanissimi, non per andare a spacciare, ma per andare a lavorare nei campi o con gli animali; della sveglia all’alba per andare a prendere l’acqua al pozzo.

Tuttora quando io scendo a trovare i parenti, mi alzo, prendo quei grossi contenitori di plastica e vado alla fontana per recuperare l’acqua con la quale cucineremo, ci faremo la doccia e che berremo.

Il mio brano non sta parlando di qualcosa che non conta, l’errore è che lo sto facendo in modo distaccato, come lo farebbe uno che non ci sta dentro.

Quindi oggi riprenderò il testo e ci metterò un po’ di me.

Perché sono fiero dell’ambiente che mi ha cresciuto.

Fiero delle mie origini.

 

“…e che non si dica quella non è arte, perché lo è. In forma di racconto sociale. Non serve porsi in maniera superiore a quei ragazzi ma bisogna imparare a leggere tra le righe delle loro ostentazioni” – Marcello Ravveduto

Nel video “Conseguenze” opera realizzata da Tommaso Palaia – Accademia di Belle Arti di Catanzaro 

 

Link per seguire la diretta h24 https://youtu.be/4DSjjl9egTE

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