La Ragazzina dai capelli rossi è un progetto musicale che si propone di fondere le sonorità aspre e violente della musica elettronica con i suoni più dolci e melodiosi di chitarre acustiche, violini e pianoforti. Il tutto accompagnato da testi che son racconti di denuncia o deliri dell’inconscio, piccole rivoluzioni giocose, tendenze a qualcosa d’irraggiungibile, alla risoluzione di nevrosi e di problemi. Una sorta di meltin pot artistico che in “Todestrieb”, il disco da poco uscito per Diavoletto Netlabel, acquisisce forma piena ma allo stesso tempo lascia un senso di incompiutezza, non tanto per le canzoni in se, che risultano in ogni caso accattivanti e moderne, quanto perché dai pezzi stessi si intuisce che, una volta messe a fuoco la molteplicità di soluzioni sonore presenti e i testi di Marco Monaco, spesso ispirati e poetici, i margini di crescita per la band siano ancora molti, non necessariamente sulle stesse strade battute in questo primo lavoro. Degna di menzione è la doppietta a tre quarti di disco “Cosa sto andando a cercare”/ “Vivian” in cui i testi di Monaco sono al loro Zenith, passando dall’efficace semplicità nel trattare temi dolenti e delicati come la morte, che riecheggia Freudianamente sin dal titolo (Todestrieb significa “pulsione di morte” ossia quelle pulsioni tese all’aggressività e alla distruzione) all’eleganza e alla complessità che l’omaggio alla poetessa Vivian Lamarque richiede.
