Sancta Sanctorum: il Rock Noise d’Autore dei NoN

I NoN sono un trio toscano nato nel 2012 formato da: Andrea Zingoni (chitarra, voce) Massimiliano Leggieri (basso), Alvaro Buzzegoli (batteria, voce), i tre amici non sono certo dei novizi, infatti a fasi alterne hanno militato in moltissimi progetti e formazioni dell’Underground Rock italiano fino dal 1993, suonando tanta musica e di diversa natura: dal Prog Metal all’Indie Rock, inoltre durante le varie date dal vivo condividono il palco con artisti come Afterhours, Marlene Kuntz, Virginiana Miller. Partecipano anche a Festival importanti come l’ edizione del 2000 di Arezzo Wave quindi, come potete immaginare, è lungo e tortuoso il percorso artistico che li porta ai giorni nostri con questo nuovo interessante lavoro di 10 brani.
Sancta Sanctorum uscito per Garage Records è infatti un album compatto, complesso ma asciutto, intenso e dai tratti decisamente oscuri. Rock d’Autore con venature Dark e Post Punk, New Wave e Noise Rock, strutture progressive dal sapore 80ish e divagazioni Psycho-Western, le liriche poi sono un vero e proprio “j’accuse contro il nichilismo etico dei nostri tempi”. Le radici sonore della band sono davvero variegate: dal Rock italiano dei Massimo Volume, (primissimi) Litfiba, Scisma, CCCP ad echi lontani di grandi autori italiani come Tenco, Battiato, Modugno il tutto condito con colate di elettricità oscura e rumorosa da band seminali come Shellac, Jesus Lizard, Swans, Joy Division, Bauhaus, Cure, Sonic Youth, Mission Of Burma.

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Si comincia coi “canti Gregoriani da cattedrale” di “Sancta Sanctorum”, attacca poi repentina la cassa in quattro della tenebrosa “Bukowski Piange”, cavalcata fosca con chitarre urticanti direttamente dalla Scuola del Rumore del maestro Steve Albini, la voce è profonda e il cantato in stile spoken implacabile: “Misericordia per te stesso e per noi e per quel che ti faremo”. Nella pachidermica “Tutto Il Mondo Sotto Un Sasso” fa la sua comparsa il radioso violoncello di Alice Chiari oltre che un enorme Groove di basso spezzato da chitarre Surf e desertiche, una struttura che cresce tra turbini Noise e derive Post Wave, l’intenzione è chiara da subito “Nessuna pietà per nessuno”.“Così Felice” è una vera Rock Song anni ottanta, potente cupa e coinvolgente, batteria serrata e muri di chitarre sferraglianti. “La Tela Del Ragno” inizia con un avvolgente giro di basso e delay, le ritmiche e le geometrie del brano sono torbide con rimbombi evanescenti dei Tool di Undertow. Ottime anche le liriche, evocativo e caldo il timbro vocale, quasi industriale il mood che ci porta alla catarsi matematica del finale. E’ il momento di “Come L’ombra” tanto improbabile quanto riuscita cover del Trio Lescano, tetra ballata fasciante di incubi notturni e notti d’estate ( come quella in cui scrivo questa recensione n.d.r.), dilatazioni acide di “Morriconiana” memoria e organetti Surf orrorifici. “Ancora Resto” galoppa veloce con basso e batteria in un crescendo sempre più lancinante e claustrofobico, tra chitarroni e synth, tra gorgheggi sonici e feedback in phasing. Arrivano poi i 9 minuti di “Sostanza” dalle sue modulazioni ascendenti inziali sbuca poderoso, come un mostro dai meandri degli abissi, il brano vero e proprio. Una complessa profusione di incastri ritmici , tra Western, Tango e Post Punk . Gli organetti ondeggiano e, come sentenze, scorrono le parole del testo in un fiume al contempo teatrale ma intimo, detonano poi le chitarre elettriche, sature ancestrali e “mandolinate” accompagnando basso e batteria in un potentissimo finale “ultra-crashato”, brano splendido. Andiamo verso la conclusione con il sognate arpeggio acustico di “Reti E Pareti”, un vero giollino di 2 minuti in cui il violoncello sussurra melodie dolci tra appogi di pianoforte e scale soavi, dal sapore vagamente cosmico e ambientale (“Tremi labirinti di Treni”). Chiude il cerchio “La Paura” con la sua armonia buia e fangosa, pezzo ipnotico e celebrativo, come una danza rituale. Caliginose le chitarre che diventano sempre più acide e distorte in un’evoluzione imponente con la sezione ritmica. Atmosfere lugubri dal Noise Rock più intenso e liriche allucinate e definitive come i campanelli che “trillano” in chiusura.

Disco davvero molto bello, registrato in maniera ottimale e funzionale alle sonorità del gruppo, ispirato ed a fuoco in ogni singolo episodio. I Non hanno fatto tanta strada per arrivare a questa sintesi sonora originale ed efficace, l’ enorme lavoro musicale e spirituale che hanno fatto si sente davvero tutto! Lo si percepisce chiaramente, in ogni scelta stilistica, in ogni suono o parola che sia. Non resta che andarli a sentire dal vivo.

Non – Sancta Sanctorum 2016 – Garage Records

1.“Sancta Sanctorum”

2.“Bukowski Piange”

3.“Tutto Il Mondo Sotto Un Sasso”

4.“Così Felice”

5.“La Tela Del Ragno”

6.“Come L’ombra”

7.“Ancora Resto”

8.“Sostanza”

9.“Reti E Pareti”

10.“La Paura”