Il ritorno dei Wolf People: Ruins

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Il terzo album dei Wolf People continua nel percorso di commistione tra psichedelia e folk-rock tracciato fino a questo punto dalla band inglese. Questo “Ruins“, a differenza dei precedenti, calca la mano su suoni che ricordano i Black Sabbath in acido. Ma se è vero che il loro suono si irrobustisce, i Wolf People non lasciano per strada le peculiarità che li hanno definiti in questi anni di attività: quel folk bucolico tipicamente lisergico che porta con se l’odore umido della nebbia nei boschi inglesi.
Dodici tracce per un disco difficile da etichettare, nel quale i quattro musicisti danno libero sfogo al loro estro. Ci ritroverete dentro influenze punk, metal, qualcosa ricorderà le band progressive degli anni ‘70, qualche schizzo di glam, il tutto sapientemente amalgamato e cucinato come si deve. A cottura ultimata tirerete fuori dal forno un piatto saporito, croccante, profumato e gustoso. Avrete voglia di mangiarne una fetta in più e quella fetta vi porterà dritti nel paese delle meraviglie, tra muschio e prati verde smeraldo su colline piovose.
Un lavoro che, pur non essendo un concept album, è costruito su un filo conduttore sotteso a tutto il disco; come gli stessi Wolf People dichiarano, la loro volontà era quella di realizzare un disco che comunicasse l’idea di come sarebbe il mondo senza il genere umano. Il titolo “Ruins” si riferisce proprio a questo, le rovine della civiltà. In tempi tanto duri per il genere umano, probabilmente questa tensione verso una natura madre e purificatrice non è poi una cattiva idea.
Ruins è stato registrato tra il Devon, l’Isola di Wight e Londra, perciò non credo serva altro da dire se non che se amate le chitarre, se volete calarvi in una atmosfera à là Woodstock senza muovervi dal vostro divano, se amate King Crimson e Led Zeppelin e Fleetwood Mac ma anche Donovan, se il vostro sogno è una casa di pietra sulle highlands, se il ritorno alla terra è uno dei vostri mantra, se volete sapere come suonano i suoni anni ’70 declinati al 2016, allora non potete perdervi questo disco.

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