Le nostre impronte non sbiadiscono sulle vite che tocchiamo

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Guardo dalla finestra, cielo grigio, vetro intarsiato di piccole gocce di pioggia.
Sul marciapiede, file di ombrelli dai colori opachi proseguono dritte per la loro strada, con passi cadenzati.
Certe cose, però, non ho la possibilità di controllarle, come faccio da casa con i passanti.
Certe cose mi travolgono a tal punto da farmi cadere, da farmi dimenticare chi sono, chi sono stata.
È come se fossi schiava della contingenza, un po’ autoimposta un po’ inflittami dalle circostanze e non c’è nulla per fermare questo vortice che mi spazza via e poi mi trascina con sè.
Ieri ero in metropolitana, seduta su una delle panchine di granito dietro la striscia gialla di sicurezza ed, incredibilmente, ho lasciato passare ben tre treni prima di salirci sopra. 2Pac mi parlava nelle cuffie.

Sentivo in faccia il vento mosso dallo spostamento dei vagoni e mi piaceva così tanto da volerne ancora un po’.
Mi faceva sentire libera, libera di scegliere di aspettare un’altra corsa per risentirlo.
Padrona delle cose. Voglio essere così.
Quanto riesce a scavare a fondo il coltello del tempo? Quanto riesce a rimodellare le mie forme, quanto il mio pensiero?
E, seduta su quella panchina di granito, avvolta nella sciarpa che mi avevi regalato tu, continuavo a chiedermi vari perché.
Le nostre impronte non sbiadiscono sulle vite che tocchiamo, non lo fanno, è inutile sforzarsi di pensare il contrario, non c’è storia.
Chissà le mie impronte fino a che punto sono state invalidanti come lo sono state le tue per me.
Davvero, non lo so, le sagome sono difficili da attraversare, da capire.. ed io su questo mi sento assolutamente impotente.
Però io non ero così, questo me lo ricordo bene.
Avevo una spiccata sensibilità nel riconoscere le persone, nell’attraversarle con uno sguardo per toccare la loro essenza.
Alla fine mi bastava poco.
Ora non è più così. Ora ho bisogno di una bussola, ora ho bisogno di più tempo.
Non me ne sono mai concesso tanto, dopo tutto.
Sono salita sul vagone, entro in galleria.
Non c’è linea. Ci sentiamo. Anzi no.

Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.

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