
Il tempo è ovunque, è qualcosa con cui dobbiamo avere a che fare ogni giorno e che, a seconda di come lo affrontiamo, ci fa dubitare, a volte addirittura ci spaventa, altrettante volte è la colonna portante della speranza, il galantuomo a cui affidiamo i nostri progetti. Il tempo è troppo veloce e troppo lento, in base a come lo viviamo. Luca Madonia il senso del Tempo lo ha catturato e, da vero Signore della musica, lo ha trasformato in dodici canzoni deliziosamente pop .
Come sarebbe possibile altrimenti riuscire a scrivere, con la stessa freschezza e la stessa classe, gioielli di pop music come questi da oltre un ventennio?
Stai qui con me/vedrai che qualcosa di buono verrà
Proprio quel sereno e sincero ottimismo che attraversa tutte le tracce del disco, ricordandoci che insieme alle persone che amiamo è più facile immaginare un futuro pieno di luce. Le musiche, scritte come i testi interamente da Luca, sono lievi come la brezza d’estate, giocose e incisive, anche per merito del lavoro di orchestrazione e coproduzione artistica di Dennis Marino e risultano perfettamente funzionali al pensiero luminoso che permea il disco.
Il tempo viene declinato in ogni sua forma nei singoli brani dell’album: “Mai Cresciuti” è un esempio di cristallizzazione dell’infanzia in stile sindrome da Peter Pan, “Il Giorno che sarà” è una proiezione al futuro agognato,e ancor di più in “La vita come viene” che racchiude in se il sentimento che generalmente ognuno di noi vive in relazione al passare del tempo e che Luca descrive così:
Un tentativo di trovare un senso agli eventi senza però lasciarsi divorare dall’ansia che ci spinge a dover per forza trovare una soluzione a tutto perché a volte la vita va “respirata così come viene”.
