“Solum”: album d’esordio di Matteo Bennici

 

a cura di Beatrice Dusi

 

Solum – Tracklist

1.Riot Song (free) 04:43
2.The Exodus 04:10
3.On! 03:43
4.Repetita 03:53
5.Electio 03:29
6.Hebi 04:44
7.Fitzgerald 01:29
8.Sider 05:11
9.Deriva 02:39
10.Solum 04:05

Cos’avranno mai in comune Le Luci della Centrale Elettrica,Dargen D’amico, Teatro degli Orrori, Fine Before You Came? Sicuramente hanno diviso il palco in diverse occasioni, ma non solo: tutti quanti hanno captato la capacità musicale del polistrumentista Matteo Bennici che ha collaborato con loro in differenti momenti e occasioni.

La sua discografia lo vede coinvolto come  violoncellista, bassista, contrabbassista, “elettronico” e perfino come produttore. La musica lo coinvolge da qualsiasi parte, sembra proprio essere una componente fondamentale del suo essere. Nonostante le molte collaborazioni, è  Solum che ce lo fa conoscere come solista, il suo album di debutto, e  che debutto!  Non appena si preme quel magico pulsante play,  che dà la possibilità di immergersi in un mondo parallelo,  ecco che Riot Song ti avvolge e trasporta in un oceano di ritmi paradisiaci.

Tra un’onda musicale e l’altra si sobbalza e si molleggia fino a The Exodus. Se solo David Lynch si fosse accorto di lui, lo avrebbe sicuramente reclutato nel suo team di soundtracker, si sarebbe trovato d’accordo con Angelo Badalamenti per i suoi fruscii e le sue dolciastre note malinconiche. Fino a quando il ritmo cambia diventando quasi afro beat che prende  l’ascoltatore e lo trascina fino a On!

Superba.

Gli amanti delle oscure terre nordiche qui possono ritrovare sentieri tenebrosi che tuttavia portano ad un via d’uscita irradiata da un violoncello luccicante. Repetita, è una saltellante traccia ammaliata da un suono tribale ammirevole. Electio è un ballo passionale tra violoncello e loop machine che riprende il cembalo in Hebi più tormentata e struggente. Si arriva a  Fiztgerard, l’unica traccia sotto i due minuti dell’intero album, da esplorare. Ecco, quindi,  Sider che porta con se una brezza fresca di piacevolissime calde note, un climax incredibile creato dai suoni delicatamente controversi dei bassi e del synth: alienante, quasi sembra di essere all’interno di un’astronave che approda su Deriva. Un lungo fiume calmo, ricco di vibrazioni dense e corpose. A chiudere si trova Solum nella quale si racchiude l’essenza dell’album, i suoni perfettamente delineati si uniscono in vortice unico e da ascoltare in loop per cogliere ogni minimo dettaglio.

Un disco non facile da ascoltare, ma senz’altro frutto di una conoscenza musicale profonda e molto eterogenea. La sfumatura elettronica che attraversa tutto l’album è la componente che delinea l’anima più avanguardista dell’autore e che insieme alle sue abilità di contrabbassista ce ne fa apprezzare la musica.

La voglia di suonare dal vivo fa parte del DNA di Matteo Bennici, di seguito le date finora annunciate  :

08/6 ROMA – Sparwasser
09/6 FIRENZE – The Joshua Tree Pub
11/6 RIMINI – Bar Lento
01/7 CREMONA – Porte Aperte Festival

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