Zola Jesus – Okovi: l’inevitabilità della perdita

Di Carolina Londrillo

Tracklist:

Doma
Exhumed
Soak
Ash To Bone
Witness
Siphon
Veka
Wiseblood
NMO
Remains
Half Life

 

Okovi è l’ultima fatica di Nika Roza Danilova, in arte Zola Jesus, in uscita l’8 settembre, tre anni dopo il disco precedente, Taiga.

La giovane Nika, americana di origine russa, racconta che per realizzare questo lavoro ha deciso di ritirarsi in Wisconsin, terra dove è cresciuta, costruendo una piccola casa vicino ai luoghi nella sua infanzia, per riavvicinarsi alla natura ed alle origini.

Zola Jesus racconta che i temi presenti in questo album sono principalmente la perdita e la morte, e le numerose difficoltà e traumi che la cantante ha dovuto affrontare fin da giovane.

Okovi in lingua slava significa catene, e Nika spiega che questo lavoro parla in un certo modo delle catene che ci tengono inevitabilmente legati alle leggi della natura, chiedendosi se qualcuno sia mai realmente libero.

Questa visione viene perfettamente espressa dall’atmosfera di Okovi, registrato con l’aiuto del produttore e musicista Alex De Groot e che segna il ritorno dell’artista alla Sacred Bones Records.

Il lavoro presenta suoni decisamente elettronici e moderni, che si sposano squisitamente con la voce di Nika che sembra invece richiamare in un certo senso il passato.

Se nelle prime tracce come Exhumed e Soak la parte strumentale accompagna la voce con toni drammatici e molto dark, con tutta la potenza di un’orchestra, nella seconda parte del disco troviamo brani quali Witness, in cui la voce viene lasciata protagonista totale, accompagnata da archi e suoni molto più delicati e intimi, o Veka, che nella sua ripetizione genera un effetto quasi ipnotico.

Il disco si chiude con Half Life, che lascia pieno spazio alla parte strumentale, con cori e synth che sembrano provenire da un luogo molto lontano.

 Okovi è un lavoro molto introspettivo, attraverso il quale Zola Jesus ci propone la sua particolare visione di temi molto pesanti e difficili , ma che si risolvono nell’album in modo piacevole all’ascolto e decisamente originale.

Come raccontato dall’artista, il disco è stato registrato in isolamento e totale comunione con la natura e questo viene paradossalmente espresso in maniera perfetta dai suoni elettronici che dominano questo lavoro.

Come Zola Jesus spiega, Okovi parla di tragedie, ma lo fa con razionalità, senza perdere di vista una luce di speranza che possiamo percepire nei vari brani.

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