UNKLE: quando il passato musicale guarda al presente e si affaccia al futuro

A cura di Renata Rossi

 

Tracklist:

Iter I: Have You Looked at Yourself / 02. Farewell – Featuring YSÉE, ESKA, Elliott Power, Keaton Henson, Liela Moss, Mïnk, Dhani Harrison & Steven Young / 03. Looking For The Rain – Featuring Mark Lanegan & Eska / 04.Cowboys or Indians – Featuring Elliott Power, MÏNK & YSÉE

Iter II: How Do You Feel / 06. Nowhere To Run/Bandits

Iter III: Keep on Runnin’ / 08. Stole Enough / 09. Featuring Mïnk / 10. Arms Length – Featuring Elliott Power, Mïnk & Callum Finn

Iter IV: We Are Stardust / 12. Sonata – Featuring Keaton Henson / 13. The Road – Featuring ESKA

Iter V: Friend or Foe – Sunrise (Always Comes Around) – Featuring Liela Moss / 15. Sick Lullaby – Featuring Keaton Henson

 

È uscito il 18 agosto, distribuito da Goodfellas, il nuovo album degli UNKLE: The Road: Part 1. Per chi non li conoscesse gli UNKLE sono un collettivo di illustri musicisti guidati da James Lavelle sin dal ’94.

I 15 brani del disco sono stati ispirati dal lavoro di Lavelle come curatore del Meltdown Festival di Londra del 2014. Anche questa volta si tratta di una favolosa crew di musicisti: Mark Lanegan, il folk rocker Keaton Henson, Andrew Innes dei Primal Scream, Liela Moss dei The Duke Spirit, e il finalista dei Mercury prize ESKA.
Il nuovo progetto artistico vede inoltre la collaborazione del batterista dei Queens of the Stone Age Jon Theodore e quello di Beck Justin Stanley.
Il risultato non può che essere notevole se si considera soprattutto la caratura degli artisti della band, tuttavia il rischio di risultare uguali al passato, poco spontanei e genuini in questo caso è dietro l’angolo.

L’idea del progetto del disco è quella di dividere il percorso dell’album in cinque step consecutivi, ognuno dei quali si apre con un interrogativo; questo è il primo, declamato dalla voce dell’attore Brian Cox:

Have you looked at yourself? And have you thought about the mistakes that you’ve made?

Domande angosciose e senza risposte possibili, che scavano nell’animo umano, offrendo in una sorta di concept, una strada in cinque step, cinque tappe da percorrere.
Al centro di tutto c’è come sempre un vero e proprio “credo” profondo di Lavelle: la collaborazione tra artisti diversi capaci di scuotere sempre le coscienze di ognuno e di arricchire un percorso musicale, intrapreso ormai da anni.

Non facevo un disco da molto tempo e l’incarnazione degli UNKLE è cambiata in questo, ora sono solo io. Per questo ho registrato un album che non avrei potuto realizzare in passato.

C’è un ritorno agli inizi nelle scelte musicali che virano nuovamente al trip hop in diversi pezzi ma in modo moderno e attuale, rivisitato in chiave elettronica (il primo singolo Cowboys Or Indians feat. Elliot Power, Mink e YSEE o The Road feat. ESKA). Si tratta sempre di brani composti ad arte che mescolano la techno-dance al rock più classico (No where to run) o che regalano la dolcezza di una ballata psichedelica arricchita dalle note di un pianoforte (Have You Looked at Yourself e Sonata). Un momento di lirismo unico grazie alla voce ipnotica di Mark Lanegan è espresso invece in Looking for the rain, in Sunrise always comes around  troviamo invece la voce eterea di Leila Moss.

The road: part 1 degli UNKLE ci offre dunque un caleidoscopio di suoni e immagini, viaggi chimici e lisergici tra il trance, la psichedelia e il sogno in cui il passato musicale guarda al presente e si affaccia al futuro.

 

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