Shared Loneliness – Secret Sight: ballare sulla malinconia

Di: Carolina Londrillo

Tracklist:

Lowest Point
Stage Lights
Blindmind
Fallen
Flowers
Swan’s Smile
Over
Surprising Lord
Sometimes
The Fire (Bonus Track)

Shared Loneliness è il secondo lavoro del trio anconetano Secret Sight, con formazione Cristiano Poli (vocals, guitar), Lucio Cristino (vocals, bass) e Enrico Bartolini (drums).
L’album, uscito lo scorso 4 Settembre per Unknown Pleasure Records (edizione CD) e per Manic Depression Records (edizione vinile), segna un cambiamento rispetto al precedente Day.Night.Life, dato non solo dal cambio di formazione e la conseguente trasformazione della band in un trio, ma soprattutto dalle sonorità, che si rivelano molto più introspettive e intimiste.
Shared Loneliness si può identificare come un disco new/dark wave, dalle sonorità cupe, malinconiche, in cui però non è la tristezza a prevalere, bensì la voglia di trasformare questa malinconia in qualcosa di deciso, arrabbiato, e anche la voglia di condividere, appunto, questa solitudine.

Le atmosfere eteree ed evocative si sposano quindi con un ritmo marcato e sempre incalzante, non a caso è il basso il protagonista di questo disco, che inevitabilmente porta a muoversi a tempo durante l’ascolto e in alcuni brani, come in Fallen e Swan’s Smile, fa venire voglia di scendere in pista e ballare.
Se da una parte, sono inevitabili i richiami ai gruppi cardine della scena wave degli anni ’80 (c’è davvero bisogno di citare i Joy Division?), i Secret Sight riescono ad unirvi anche richiami più moderni; in alcuni momenti l’album sembra strizzare l’occhiolino anche a band come gli Interpol, soprattutto per quanto riguarda la linea vocale.
Insomma, Shared Loneliness è un album dai toni dark, riflessivi, drammatici, sia nei suoni che nei testi, tuttavia, si ha comunque voglia di ballarci sopra, per non pensarci, o meglio, per prendere il tutto un po’ più alla leggera, condividendo, come già detto, questa solitudine con tutti coloro che la sperimentano.

In definitiva, i Secret Sight riescono in un’impresa difficile come quella di riuscire a creare un album di un genere particolarmente legato ad un preciso periodo storico, come la wave, a modernizzarlo e renderlo nuovo e perfettamente collocabile nel 2017.

 

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