La “Mezzanotte di Ghemon” illumina l’Hart di Napoli

A cura di Fiorella Todisco

Mi accostai a Ghemon in una fase della mia vita di profonda transizione.
Era da poco uscito il suo disco “ORCHIidee” e trovai immediatamente conforto in “Adesso sono qui”: – ci vuole cura a togliere le schegge, sono in controllo di me stesso ora – fu il mantra che mi ossessionò a lungo e Ghemon mi accompagnò per mano, come un paziente maestro, lungo il percorso per rimettere insieme alcuni pezzi.

Questa premessa trovo che sia fondamentale per capire lo spirito celebrativo e di profonda gratitudine con cui mi sono portata al botteghino subito dopo aver saputo la data di Napoli del suo tour.
Ad illuminare il palco dell’Hart con la sua “Mezzanotte” c’era lui, in t-shirt lunga nera che faceva tanto rapper old school, pantalone della tuta e scarpe da ginnastica. La sensazione, vi assicuro, è stata quella di rivedere quell’amico di vecchia data che, seppur trasferitosi in un’altra città, storto o morto c’è sempre stato.
Ghemon dal vivo è pazzesco, ha una voce a cui i dischi non rendono abbastanza giustizia e i suoi pezzi, cantati uno dietro l’altro, trascinano in un vortice di generi musicali che si incastra alla perfezione.
Hip pop, funk e soul si mescolano, marciando insieme su un tappeto di pensieri e parole che rappresentano il cuore dei suoi testi e che penetrano come finissime lame, pulsando nel profondo. Le rime acrobatiche di “Magia nera” rapiscono, il flow di “Quassù” travolge, la metrica di “Impossibile” si insinua con destrezza tra tutti noi, che lo accompagnamo nell’inarrestabile dono di emozioni, senza sosta. E poi ancora l’inusitato clichè di “Un temporale”, la nostalgia di “Pomeriggi svogliati” ed il bel cantare di “Nessuno vale quanto te”.
Un andirivieni di passato e presente, tra “ORCHIdee” e “Mezzanotte”, attraverso cui Ghemon esprime con assoluta forza emotiva sé stesso, lasciando trapelare tutta la fatica, le energie e la voglia di affermazione che hanno permeato il suo lavoro costante verso il successo.

Ma circa la parola “successo” mi sento di poter fare una riflessione: è chiaro che per tutti gli artisti rappresenti la meta da raggiungere per l’affermazione vincente della propria carriera; eppure credo di poter dire che, da sempre, la realizzazione di un disco nuovo, per Ghemon, non sia stata volta in maniera totalizzante verso il successo.
No, perché la sua profonda sensibilità, accompagnata, forse, da un bel po’ di insicurezza personale, hanno comportato, da sempre, il fatto che Ghemon, un ragazzo come noi, vivesse le sue novità lavorative con un approccio emotivo di sfida con sé stesso, come una sorta di montagna da superare per dimostrare, ancora una volta, di essere in grado di farcela.

Del resto, in un panorama musicale in cui sembrava che l’hip pop avesse la faccia dei Club Dogo, Ghemon ha mirato ad acquistare terreno non per contrastare i suoi ‘avversari’ ma per trovare un appiglio nei cuori dei suoi fan, quasi come una missione.

Tutti i momenti – down – che ha affrontato con coraggio hanno portato alla realizzazione di “Mezzanotte”, un disco intriso di emotività dal sapore internazionale, che ha lasciato tutti senza parole. “Anche un soldato delle volte deve andare giù”, come dice lui stesso.. ma, se questi sono i risultati, ben vengano le ferite, anche se sul momento bruciano da morire.
Con estremo orgoglio Ghemon presenta, a fine concerto, la sua band “Le forze del bene”  dopo averla, con grande umiltà, lasciata suonare per un po’ da sola sul palco, affinchè noi apprezzassimo anche coloro che lo accompagano e che lo supportano nel rendere così speciale il frutto del suo lavoro. La voce della corista Wena, in particolare, ha donato uno stampo black al live che ci ha non poco colpiti. 

Sono un ragazzo come voi” tiene a specificare, prima di andare via, lasciando circolare il suo “Siero buono” tra noi, come solo lui sa fare.

Semplicemente grazie, G.

 

Scaletta:
Impossibile
Quando imparerò
Cose che non ho saputo dire
Magia nera
Pomeriggi svogliati
Mezzanotte
Non voglio morire qui
Dentro le pieghe
Crimine
Da lei
Un giorno in più nell’eternità
Fuoriluogo ovunque
Grande
Bellissimo
Siero buono
Un temporale
Quassù
Adesso sono qui
Nessuno vale quanto te
Scusa

MEZZANOTTE TOUR 2018

 

30.03PIN UP – MOSCIANO SANT’ANGELO (TE)
31.03 VIDIA CLUB – Cesena
05.04 I CANDELAI – Palermo
06.04 RETRONOUVEAU – Messina
07.04 MA – Catania
28.04 FUORIORARIO – Taneto di Gattatico (RE)

 

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Foto copertina a cura di Fabry C.

 

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