Musiche dallo spazio profondo: SUN RA ARKESTRA @Teatro Verdi Pisa – 29/03/2018

 

A cura di Marlene Chiti

Il tour della storica Sun Ra Arkestra è passato anche da Pisa; il concerto è inserito sia nel pregevole cartellone dell’ormai collaudato Pisa Jazz, erede e continuatore dell’esperienza Jazz Wide, ormai alla sua ottava edizione, sia, quale evento d’apertura, in quello del neonato festival Utopia, Italy, presentato dall’organizzatore Shimon Shemtov come una manifestazione dedicata a coloro che credono nella possibilità di migliorare il mondo e desiderano dare un contributo per farlo.

Il tema scelto per l’anno inaugurale del nuovo festival è la figura di Martin Luther King, di cui cade il cinquantennale della morte, e si sviluppa su oltre trenta eventi, comprendenti musica, proiezioni cinematografiche e conferenze, sparsi in varie città toscane.
L’apertura di serata spetta a Dinamitri Jazz Folklore, creatura di Dimitri Grechi Espinoza, gruppo volto alla ricerca sulle interconnessioni fra tradizioni musicali varie, che stasera si presenta in formazione a sette, mista livornese pisana, proponendo anche una suite musicale dedicata ai cinque elementi particolarmente in tono con lo spirito e i simbolismi che permeano le musiche dell’Arkestra.
I musicisti dell’Arkestra fanno il loro ingresso sul palco alla spicciolata poco dopo le 22, ammantellati nelle loro cappe e tuniche coloratissime, misto di tradizione africana  e costumi ispirati agli Egizi, mitologia sempre molto presente nella filosofia sincretica di Sun Ra, ricca di richiami oltre che al pantheon egizio anche a bizzarre teorie ufologiche; si distingue un’elegantissima Tara Middleton, una delle voci e unico membro femminile dell’Arkestra, in splendido abito marrone con cintura e ornamenti dorati che ne esaltano le forme ubertose.

Il brano d’apertura è una trascinante Interplanetary Love a conclusione della quale è la stessa Middleton ad andare ad accogliere e accompagnare sul palco l’anima e il direttore della Sun ra Arkestra fin dalla morte del fondatore Sun Ra nel 1993, l’ormai quasi novantaquattrenne polistrumentista Marshall Allen.

Si susseguono una serie di brani oscillanti fra  uno sperimentalismo free jazz con note psichedeliche e un bebop abbastanza vicino agli standard tradizionali in cui ricorrono continui riferimenti al sole, alla luce, al cosmo e alle “vibrazioni” cosmiche. Oltre al Sax colpisce il suono dell’EVI (o EWI, acronimo di electronic wind instrument), uno strumento elettronico a fiato suonato da Allen, particolarmente adatto a riprodurre le atmosfere psichedeliche dei brani a tematica spaziale.

Molto apprezzata è la passeggiata di parte della sezione fiati, sax, tromba e trombone, simpatico e vivacissimo, giù dal palco in platea e quasi dispiace che l’essere a teatro, seduti e composti, seppur liberi di dimenarsi nella poltroncina, limiti la possibilità di muoversi giacché le svisate psichedeliche e i ritmi africani  ben invoglierebbero ad alzarsi e ballare per abbandonarsi pienamente alla musica; altrettanto applaudite sono le piroette acrobatiche in cui, dopo oltre metà set, si produce un sorprendentemente agile  Knoel Scott, sassofonista dalla ricchissima attività e ininterrottamente con l’Arkestra ormai dal 1988.

Si chiude attorno a mezzanotte con Watch the sunrise e il noto mantra di  Space is the place, brano simbolo del pensatore Sun Ra, il musicista che si diceva figlio del cosmo.

Sun ra Arkestra è una formazione in continuo mutamento e negli anni ha visto avvicendarsi numerosi musicisti.

Questa sera:

Marshall Allen (direzione, sax alto e al flauto)

Cecil Brooks (tromba)

Tara Middleton (voce e violino)

Knoel Scott (voce e sassofono)

James Steward (sassofono)

Danny Ray Thompson (sassofono)

Dave Davis (trombone)

Farid Barron (pianoforte)

Dave Hotep (chitarra)

Elson Nascimento (percussioni, surdo)

Stephen Mitchell (basso)

Wayne Anthony Smith jr. (batteria)

 

La line up di Dinamitri jazz Folfkolre:

 

Dimitri Grechi Espinoza (sax tenore)

Emanuele Parrini (violino)

Beppe Scardino (sax baritono)

Gabrio Baldacci (chitarra elettrica)

Paolo Pee Wee Durante (org. Hammond)

Andrea Melani (batteria)

Simone Padovani (percussioni)

 

 

 

 

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